Ci abbiamo messo un po’ prima di realizzare che avevamo davvero acquistato un viaggio in Indonesia. E non per l’eccezionalità della destinazione. In genere, dopo aver preso i biglietti – spesso con largo e incosciente anticipo rispetto alla data di partenza – io e mia moglie li mettiamo emotivamente da parte, in un cassetto della memoria a cui attingere in un secondo momento, quando sarà opportuno tirarli fuori. Questo non accade prima di qualche mese, perché finché non acquistiamo la nostra brava e spesso inutile guida di viaggio della Lonely Planet, fino ad allora l’avventura non inizia davvero.
Ed eccola qui, nuova e fiammante, pesante e stracolma di pagine, esattamente come piacciono a me. Un po’ datata, a dire il vero, perché è stata pubblicata nel lontano 2012 in versione originale, ma tant’è, non penso che quest’anno sia previsto un aggiornamento. Per quello che ci serve è più che sufficiente. Abbiamo scelto lei, invece che l’altrettanto celebre Routard, perché sembra più completa. O forse è solo una questione di voluminosità. Quanto ai motivi reali per cui, ogni anno, io acquisto una guida cartacea di viaggio, rimando alla lettura di questo articolo.