Le Canarie fai da te: ecco cosa serve

I turisti che visitano le Canarie, secondo me si dividono in tre categorie ben distinte: i vacanzieri da soggiorno fisso in albergo; i pensionati a lunga permanenza; i viaggiatori che non riescono a stare fermi in un posto più di tre giorni. Qualsiasi sia la specie di turista a cui appartieni, stai sicuro che troverai sicuramente ciò che cerchi, e perfino qualcosa in più, se è possibile. L’arcipelago infatti offre il meglio che si possa desiderare, a prescindere dalla categoria di appartenenza.

Pertanto i turisti mordi-e-fuggi troveranno alberghi per ogni tasca e con tutti i confort si possano immaginare; i pensionati gli alloggi più pittoreschi e ogni genere di servizio pubblico; i viaggiatori seriali strade che si perdono tra cielo, terra e mare, scavalcano vulcani e deserti, si intrufolano all’interno di foreste o canyon… Insomma, anche le ultra-gettonate e confortevoli Canarie sono in grado di offrire ancora il brivido dell’avventura. A patto però di avere un’auto.

Noleggiare un’auto

L’automobile è il primo elemento di cui non puoi fare proprio a meno. Che ti trovi a Tenerife, o Gran Canaria o Lanzarote, non fa alcuna differenza. Senza un’auto l’avventura si esaurisce in pochi attimi di felicità tra interminabili e frustranti momenti in attesa di un autobus o di un taxi ultra costoso. In mancanza di un mezzo proprio, insomma, programmare una giornata di visite è davvero arduo. I mezzi pubblici ci sono, ovviamente, però ti costringono a rispettare orari e percorsi che magari non ti interessano o ti portano fuori strada.

A parte i disagi, o i lunghi tempi di attesa tra una partenza e l’altra, c’è una ragione ben più importante per cui bisogna noleggiare un’auto alle Canarie. L’auto è libertà, c’è poco da fare. Vuoi mettere infatti la comodità di condurre il tuo mezzo proprio ad un metro dalla destinazione scelta? Vuoi rinunciare alla facoltà di potersi fermare dove e quando vuoi, su una piazzola stradale o all’interno di un villaggio sperduto, con il solo scopo di ammirare il panorama o semplicemente sgranchirsi le gambe? E se arrivi in un posto che non ti piace, poco male: risali in macchine e te ne scegli un altro.

Per me tutto ciò non ha prezzo. E lo dice uno che non ama guidare, almeno in Italia! Per questo fin dalle prime fasi della progettazione del viaggio, quando l’idea era ancora in forma embrionale, ho subito considerato l’eventualità di noleggiare una automobile. O meglio, tre automobili, visto che avevo scelto di visitare tre isole. In realtà, c’era anche la possibilità di prenderne solo una, per esempio a Tenerife, e traghettarla da un’isola all’altra. Ma i costi erano (e sono) sensibilmente più alti che noleggiarla tre volte, e quindi ho preferito quest’ultima soluzione.

Ho scelto rentalcar.com come ormai faccio da decenni. E’ la più affidabile e offre la cancellazione gratuita fino a qualche ora prima della fruizione del servizio. Inoltre è la più ricca di scelte, perché raccoglie le proposte di tutte le compagnie di noleggio locali, in qualsiasi parte del mondo. La mia scelta, per un’auto media (che poi si è rivelata sempre e solo una Opel Corsa), ha riguardato la Cicar, una azienda canariota che offre chilometraggio illimitato, consegna dell’auto gratuita in un altro luogo, assicurazione pressochè totale.

Pertanto, la prima auto è stata presa e riconsegnata all’aeroporto di Santa Cruz de Tenerife. La seconda all’aeroporto di Fuerteventura (Puerto del Rosario) e consegnata a nord dell’isola, a Corralejo, dove partono i traghetti per Lanzarote. La terza auto è stata presa a Playa Blanca (Lanzarote), cioè la località di arrivo del traghetto da Fuerteventura, e consegnata all’aeroporto dell’isola (Arrecife), dove abbiamo preso l’aereo per l’Italia.

La Lonely Planet è fondamentale

Presa l’auto non rimane altro che programmare dove andare ogni giorno. Ma come scegliere tra le innumerevoli destinazioni? E qui ti viene in soccorso la tanto bistrattata Lonely Planet (o comunque un manuale di viaggio qualsiasi). Non bisogna fare altro che scegliere un’area sufficientemente ampia da occupare gran parte della giornata, e sufficientemente vicina da non costringerci ad affrontare lunghi trasferimenti di ritorno serali. La guida di viaggio in genere offre molti spunti a tal proposito, se non addirittura itinerari pre-confezionati, e la Lonely Planet non fa eccezione. Consiglio di tenerne conto, come abbiamo fatto noi.

Andare a zonzo senza meta è una alternativa praticable, naturalmente, ma occhio al fattore tempo. Un’isola molto estesa e dalle strade tortuose come Tenerife, per esempio, può richiedere parecchie ore per percorrere poche decine di chilometri. Perdersi nella natura, lasciarsi andare all’ispirazione del momento va bene, per carità, ma può succedere che a fine giornata ci si trovi in un luogo isolato dell’entroterra, in mezzo alle montagne, magari anche a secco di carburante. Affidarsi all’esperienza di chi ha elaborato degli itinerari ad hoc, secondo me è la soluzione migliore. Quindi consiglio di programmare dei micro-tour della durata di 5-6 ore, con parecchie tappe e una rigenerante pausa pranzo in qualche locale caratteristico – esattamente come viene indicato dalla guida. E’ il modo più divertente e sicuro per gestire le proprie escursioni.

Vestirsi a strati, anche in estate

Le Canarie sono giustamente famose per il clima: mai troppo caldo, mai troppo umido o freddo. Insomma, un paradiso per chi soffre di reumatismi o teme colpi di calore. Ciò significa però che ci sono variazioni di temperatura anche molto accentuate fra un’isola e l’altra. Tenerife, per esempio, è piuttosto fresca sulle coste, decisamente fredda sulle pendici del Teide, afosa e assolata nell’entroterra. Fuerteventura invece mediamente risulta più calda, salvo il luogo dove siamo stati noi (Costa Calma), dove la sera la temperatura scendeva di parecchi gradi. Lanzarote è un compromesso tra le due isole esaminate prima, con un clima però decisamente più secco e piacevole. In tutto l’arcipelago, infine, domina il vento, che in certe zone può risultare davvero fastidioso.

Di conseguenza, è opportuno portarsi dietro abiti per ogni circostanza. Ovviamente cappello, occhiali e creme solari per le spiagge e comunque per i giorni assolati sono obbligatori dappertutto. Il sole qui picchia quasi sempre, e risulta più caldo e accecante per via della mancanza, quasi dappertutto, di umidità. Agli abiti estivi va aggiunto anche una felpa non troppo leggera, per la sera, una cerata contro il vento, calzini pesanti e guanti, per l’ascesa al Teide, dove la temperatura può scendere anche sotto i 5 gradi.

Quanto alle calzature, non dimentichiamoci sandali e scarpe da trekking. I primi sono ideali per camminare sulle sterminate spiagge di Fuerteventura e Lanzarote; le seconde sono particolarmente indicate per tutti quei percorsi – e ce ne sono tanti – che prevedono l’attraversamento di sentieri accidentati o lande vulcaniche.

Indispensabile un polarizzatore

Per gli appassionati di fotografia, coloro i quali ancora utilizzano le gloriose reflex, con il loro armamentario di obiettivi e zoom intercambiabili, consiglio fortemente di utilizzare un filtro polarizzatore. La pressochè mancanza di umidità che caratterizza gran parte delle isole assicura cieli limpidi e di un azzurro strabiliante. Un buon filtro polarizzatore può rendere un paesaggio fantastico in una vera opera d’arte.

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