La metropolitana di Pechino, istruzioni per l’uso

Come in ogni grande città che si rispetti, il mezzo migliore per spostarsi a Pechino è la metropolitana. La capitale della Cina vanta una delle reti più fitte, articolate ed efficienti di tutta l’Asia e può competere, in quanto a capillarità, con metropolitane ben più celebri come quella di Tokio o di Londra.

Muoversi in questo denso groviglio di linee, stazioni, interscambi potrebbe risultare a prima vista problematico, ma posso assicurare che non lo è affatto. Anzi, tutt’altro. Orientarsi al suo interno è sicuramente più semplice di quanto la complessità della rete non faccia temere. Indicazioni, biglietterie, direzioni di marcia, entrate, uscite, ecc. sono dove ci si aspetta che siano, esattamente come in qualsiasi altra metropolitana europea. Se non fosse per i caratteri cinesi, in alcune stazioni sembrerebbe di trovarsi a Londra o Berlino…

La metropolitana di Pechino. Clicca sulla mappa per ingrandirla

La metropolitana di Pechino è composta (attualmente) da 20 linee. Ma i lavori per espandere il sistema non si fermano mai e fra qualche anno non è escluso che le tratte possano addirittura raddoppiare. Ad ogni modo, le attuali 20 linee disegnano una rete tentacolare che copre quasi ogni area della città, dalla più centrale a quelle più marginali. Non c’è luogo famoso che non sia possibile raggiungere tramite metro. La linea 1 (Batong – rossa) è quella che taglia più o meno il centro della città da est a ovest. Qui si trovano le fermate di Tienanmen (per la Città proibita) e Wangfujing (per l’omonima via dello shopping).

L’altra linea metro importante è la linea 4 (Daxing – verde), che taglia la città da sud a nord, con una lieve deviazione verso ovest alla fine del tragitto. Con questa metro è possibile raggiungere luoghi come lo zoo di Pechino (da vedere), l’università, la stazione ferroviaria sud, una delle più importanti della città perché collega Pechino con Shanghai e il resto della Cina più “turistica”. Il quartiere di Sanlitun, di cui ho parlato qui, è facilmente raggiungibile tramite la Metro numero 10. La linea 5 viola, invece, ha una fermata presso il Tempio di Confucio.

Le linee tradizionali, quelle con due capolinea per intenderci, sono collegate fra di loro da due tratte circolari, la 2 e la 10; la prima più stretta, la seconda più ampia, concepite allo scopo di evitare la concentrazione di tutti i cambi su poche stazioni. Una comodità che si apprezza particolarmente quando bisogna programmare un tragitto piuttosto complesso. In questo modo, infatti, è possibile raggiungere qualsiasi località senza necessariamente dover “zigzagare” da un punto di incrocio all’altro delle linee. E’ un sistema semplice e intelligente, insomma, che farebbe molto comodo avere anche a Roma, per esempio, dove al contrario si è costretti a transitare sempre da Termini per cambiare metro.

In sostanza, grazie alla sua metropolitana, perdersi a Pechino è praticamente impossibile. I biglietti si acquistano o dalle macchinette automatiche – molto più moderne di quelle di Tokyo e sopratutto comprensibili – o dai numerosi sportelli che si trovano sempre all’interno delle stazioni. Il prezzo di una corsa – almeno nel 2015 – era di 2 yuang, mi pare, a prescindere dalla distanza da percorrere. Quindi estremamente contenuto. In alternativa, è possibile acquistare la “Smart Card“, una tessera a ricarica che consente anche di viaggiare sugli autobus, alcuni taxi e sulla tratta ferroviaria che conduce alla Grande Muraglia.

La Smart Card è peraltro utilissima perché consente di prendere il trenino sopraelevato veloce che collega Pechino al suo aeroporto internazionale. Il collegamento viene effettuato tramite la linea “Airport Express“, che congiunge i Terminal 1 e 2 dello scalo alla fermata, centralissima, di Dongzhimen (linea 10). Per chi invece arrivasse dall’enorme Terminal 3, attualmente non collegato, non c’è alcun problema: numerose navette gratuite fanno continuamente la spola con i due capolinea della linea metro. In questo caso, la ricarica minima della Smart Card di 20 yuang è insufficiente, perché il costo di questo particolare biglietto è di 25 yuang. Di conseguenza, consiglio di acquistare la tessera all’aeroporto e di caricarla di una quantità di denaro sufficiente a coprire sia questo che i trasporti futuri.

Ultima annotazione: accedere ai binari di ogni fermata della metro può risultare a volte lento e defaticante. Le procedure sono le stesse, identiche, di qualsiasi altro posto del mondo. L’unica rilevante eccezione è costituita dai controlli di sicurezza, che in Cina sono mediamente più severi che altrove. Per accedere ad ogni stazione, infatti, bisogna sottoporsi a controlli molto simili a quelli effettuati negli aeroporti. Si deve depositare il proprio bagaglio (anche la macchina fotografica) su un nastro trasportatore che lo sottopone alla scansione con i raggi X. In alcune stazioni, ho notato, il controllo è più accurato (e quindi la fluidità di accesso ai treni ne risente notevolemnte): è il caso delle fermate presso le attrazioni più celebri della città. In altre, invece, capita anche che chiudano un occhio e ti lascino passare con il tuo zainetto ancora addosso.

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