La “tope”, pericolo pubblico n. 1 dei viaggiatori

L’unico vero pericolo del Chiapas si chiama tope. E’ un dosso stradale, a volte piuttosto rialzato, che serve a impedire che gli automobilisti si abbandonino a corse sfrenate specie in prossimità delle zone abitate. Devo dire che in Chiapas ci sono francamente troppe topes. Sono state poste ovunque: prima di un ponte, dopo una curva, in salita, in discesa, davanti a una scuola, dietro un campo di calcio… A volte sono indicate dalla cartellonistica ufficiale, altre volte sono segnalate da una grande freccia dipinta a mano su un cartello di cartone. Il più delle volte non si vedono proprio, tanto la strada è rovinata e piena di avvallamenti e crateri.

Insomma, le topes rappresentano un fastidio non da poco quando devi guidare a lungo per raggiugere una meta altrimenti non lontanissima. Trasformano un viaggio di poche decine di chilometri in un vero calvario, dato che per evitare violenti scossoni e danni all’automobile è opportuno perfino fermarsi per affrontarle senza conseguenze. Ci sono infatti topes più accentuate di altre. Alcune darebbero noia anche ai fuoristrada, tanto sono elevate. Altre sono raggruppate in serie da 2 o 3 consecutive, non sempre a distanza regolare l’una dall’altra.

Le topes sono utilizzate efficacemente anche nei posti di blocco della polizia o dell’esercito. In questo caso si tratta di dossi artificiali, di plastica con enormi borchie di metallo che le fissano all’asfalto, disposte a gruppi di 20 o 30 prima del cancello. Fanno sobbalzare l’auto come si ci si trovasse in un campo di ciottoli. Chiaro lo scopo: non solo rallentare ma anche impedire, in caso di incontri con malintenzionati, una improvvisa accelerazione con relativa fuga in avanti. Su quei dossi, posso garantirlo, è quasi impossibile ottenere uno scatto decente.

Una tope in pieno centro cittadino

Le topes sono nate con un’intento assolutamente diverso da quello di rovinare la guida a noi turisti. In realtà, all’inizio si vedevano solo all’interno dei villaggi, in genere immediatamente prima e subito dopo il loro attraversamento. Le disponevano gli indigeni locali per evitare che le automobili o i camion in transito, procedendo ad alta velocità, mettessero sotto i loro animali domestici. Mucche, capre e galline, infatti, da queste parti vanno in giro liberamente e senz’alcun timore. Evidentente i limiti di velocità, che pur ci sono ed è sempre bene rispettarli, non sortivano alcun effetto…

Nel corso del tempo le topes si sono moltiplicate. Rendendo qualsiasi tragitto un percorso di guerra. Di conseguenza, gli automobilisti messicani si sono inventati un modo di guidare molto particolare che sulle prime può risultare perfino terrorizzante. Le topes, infatti, non sono disposte in modo uniforme su entrambe le corsie di marcia. Quindi, per evitarle, molti automobilisti non esitano a invadere la corsia opposta, priva di ostacoli, pur di non rallentare la corsa. Nelle strade extraurbana, poco trafficate, non ci badi neppure. Ma quando succede in zone trafficate, allora ti balza il cuore in gola! Perché si trasforma in un continuo zigzagare tra le due corsie, una specie di danza pericolosa tra automobili che è un vero miracolo non finisca in qualche incidente o un tamponamento.

Il momento più pericoloso è senz’altro quando bisogna superare una auto che, a sua volta, devia improvvisamente verso sinistra per evitare la tope. Posso assicurare che sono attimi di assoluto terrore, da far letteralmente accapponare la pelle. Eppure da queste parti è la norma e tutti, più o meno, si adattano alle circostanze.

Lascia un commento