Come andare da Città del Messico a Teotihuacan

Uno dei luoghi simbolo del Messico si trova a poche decine di chilometri da Città del Messico. Si tratta di Teotihuacan, una vasta area archeologica che conserva i resti (ben conservati) di una civiltà pre-atzeca che dominò questa parte del paese per centinaia di anni. Teotihuacan è quindi uno dei luoghi da visitare ad ogni costo, e le occasioni per farlo sono innumerevoli. Il sito è facilmente raggiungibile tramite autobus, taxi/automobile privata oppure aggregandosi a qualche tour organizzato. Noi abbiamo scelto di andarci in autobus, ed ecco come abbiamo fatto.

La stazione degli autobus da cui partono i collegamenti con Teotihuacan è la Central de Autobuses del Norte. Si trova a nord della città ed è facilmente raggiungibile tramite Metropolitana, linea gialla, direzione Politecnico. Naturalmente è possibile prendere un taxi, o ancora meglio una Uber, ma in questo caso i tempi si dilatano perché bisogna fare i conti con il caotico traffico di Città del Messico, che potrebbe rallentare – e di parecchio – ogni spostamento. La metropolitana, di contro, potrebbe essere molto affollata in certe ore di punta. Il suggerimento è di non prenderla dalle 7:30 fino alle 9:00 circa, quando viene letteralmente invasa da chi si reca al lavoro.

All’interno della stazione degli autobus è facile confondersi perché gli sportelli delle compagnie di trasporto sono moltissimi e disposti uno accanto all’altro. Ma niente paura. La compagnia da trovare è Autobuses Teotihuacan, situata all’estrema sinistra della sala principale. E’ facile da identificare perché caratterizzata da un logo con piramide blu e sole giallo all’intero; se non bastasse, c’è anche un piccolo cartello davanti all’ufficio con la scritta “PIRÁMIDES” – e di solito una lunga fila di turisti stranieri, anche questi ben riconoscibili.

Non è possibile acquistare i biglietti dell’autobus in anticipo o online e non c’è modo di avere un elenco aggiornato degli orari disponibili. Tutto ciò che si può sapere in anticipo è che le partenze sono molto frequenti, ogni 20 minuti circa, e che il viaggio dura poco meno di 2 ore. Il primo autobus parte alle 6 del mattino; dato che però Teotihuacan non apre prima delle 9 del mattino, non ha senso prenderlo, a meno di non voler trascorrere un’oretta all’entrata del sito mangiando pannocchie arrostite.

Il prezzo del biglietto è di 60 pesos a tratta. È più semplice acquistare il biglietto di andata e ritorno in stazione, ma bisogna tener presente che gli autisti degli autobus accettano comunque il pagamento a bordo in contanti durante il viaggio di ritorno. Il biglietto di andata è per un orario di partenza di un autobus specifico; il biglietto di ritorno, invece, consente di utilizzare qualsiasi autobus che ritorna a Città del Messico. Dopo aver acquistato il biglietto, bisogna dirigersi verso la Puerta 8; l’autobus di Teotihuacan parte da uno degli stalli numerati.

Durante il viaggio, che prevede molte fermate, non è raro che irrompano nell’autobus venditori o musicisti ambulanti. A quanto pare non ci sono particolari restrizioni, chiunque può salire a bordo e vendere i suoi beni/servizi senza preoccuparsi minimamente di infastidire o meno gli altri viaggiatori. D’altronde, nessuno pare lamentarsi della cosa. Anche perché sembra esistere un codice di comportamento che regola l’accesso all’autobus, evitando a questi individui di pestarsi i piedi a vicenda. Durante il nostro viaggio verso Teotihuacan, infatti, abbiamo assistito a ben due spettacoli musicali, che si sono ordinatamente dati il cambio ad un punto preciso (e probabilmente concordato) del tragitto.

Il primo, quello ritratto nella foto sopra, era un duo di chitarristi che si esibiva in alcune canzoni dal vago sapore rivoluzionario. Il repertorio andava dalle arie tradizionali messicane, alcune molto famose anche da noi, alle ben più celebri canzoni di origine cubana, come “Hasta siempre” (Comandante Che Guevara). Ma quello che ci ha lasciato senza parole è stato l’artista seguente, un tipetto insignificante, anch’egli armato di chitarra, che ci ha propinato, per almeno mezzora buona, tutto il repertorio di Toto Cutugno! Peraltro, cantato in un italiano perfetto!

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