Come orientarsi a Narita, l’aeroporto internazionale di Tokyo

Devo confessare che il primo elemento di preoccupazione, appena messo piede in Giappone, era come orientarmi a Narita, l’aeroporto internazionale di Tokyo. Mi immaginavo un ambiente vastissimo, asettico, disorientante, con percorsi obbligati, posti di blocco, controlli continui. Niente di tutto questo. In meno di 5 minuti ci siamo trovati davanti ai controlli passaporti, inquadrati tutti in file ordinate, gestite da solerti e autoritarie signore, alcune piuttosto attempate. Il loro compito – a parte mantenere l’ordine e impicciarsi degli affari altrui – era la verifica che i nostri documenti di ingresso fossero compilati bene, in modo da evitare perdite di tempo, a noi e ai funzionari di dogana.

Da subito ho notato un aspetto dell’organizzazione giapponese che mi ha stupito e, in seguito, fatto riflettere: la quantità di personale addetto anche alle più semplici operazioni. In Giappone l’elemento umano, in qualsiasi lavoro sia pubblico che privato, è ancora imprescindibile. A Narita, per fare un esempio, gli addetti al controllo passaporti sono moltissimi, tra poliziotti, accompagnatori, controllori di fila, persone in divisa che semplicemente assistono alle operazioni, occupando una posizione fissa ai lati dei gabbiotti, e restando compostamente in attesa di chissà che cosa.

Lungo i corridoi che dall’aereo conducono al primo luogo di smistamento, ho notato numerosi addetti posizionati ai lati ogni 10-20 metri, rigidamente fermi al loro posto, sorridenti con tutti, pronti ad assistere chiunque abbia bisogno di informazioni o di altro. Anche in altre occasioni ho visto quanta gente viene impiegata per fare lavori tutto sommato semplici, come cambiare una lampada o aprire un tombino. Evidentemente i giapponesi pensano che per fare manutenzione occorre la risorsa primaria, la “mano” dell’uomo per l’appunto, e il criterio cardine sembra essere: più mani ci sono, meglio viene il lavoro, e si fa anche prima.

Ma non divaghiamo. Torniamo a Narita. Dopo aver superato il controllo passaporti, che è risultato sorprendentemente rapido e indolore, ci siamo diretti verso l’uscita degli arrivi internazionali, che nel caso del Terminal 2 è divisa in due tronconi, disposti a V; North wing e South wing. Ai lati delle uscite sono collocati tutti gli uffici essenziali per un turista, dal cambiavalute alla vendita di biglietti per bus, limousine, treni, tutto adeguatamente segnalato in inglese, con addetti che parlano l’inglese e si fanno in quattro per capire e soddisfare le tue esigenze. Qui conviene acquistare un biglietto da tre giorni valido per l’intera rete metropolitana di Tokyo: costa 1500 yen, cioè circa 12 euro, quindi molto poco rispetto agli equivalenti europei. Inoltre, ti risparmia una delle più grandi sfide che un turista possa affrontare in Giappone, l’acquisto di un biglietto metro alla macchinetta automatica. Ne ho parlato in questo post.

Al piano inferiore si trova la stazione ferroviaria con i treni, sia statali che privati, che collegano Narita a Tokyo. Da qui parte il famoso Narita Express, un treno superveloce della JR, che tuttavia può risultare piuttosto caro. Se non si ha fretta, e si vuole risparmiare, il consiglio è di affidarsi invece alla linea privata Keisei: offre tre tipi di treni, a velocità e prezzo crescente; quello più lento costa davvero poco, 1200 yen e ci mette una vita, circa 80 minuti. Penso però che per un turista appena arrivato in Giappone, animato dall’entusiasmo di scoprire questo paese, non dovrebbe essere un problema utilizzare tutto quel tempo per godersi un placido viaggio vecchio stile su un trenino elettrico traballante, che fa tutte le fermate, con gente di tutti i tipi che entra ed esce, e godersi lo spettacolo.

Sempre al piano inferiore, dalla parte opposta della stazione, c’è l’ufficio per cambiare il voucher del Japan Rail Pass. La procedura è semplicissima: si compila un cartoncino che sembra un modulo qualsiasi, lo si consegna all’addetto, si comunica da quando deve partire la validità del buono, lui annota tutto e trasforma quell’insulso cartoncino nel tuo agognato – e carissimo – viatico per girare il Giappone in lungo e largo a tuo piacimento. Con questa tessera si può prendere il Narita Express senza costi aggiuntivi.

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