Guidare in Giordania, istruzioni per l’uso

Noleggiare un’auto è indiscutibilmente il modo migliore di gestire un viaggio in piena autonomia. Si è liberi di partire e arrivare quando si vuole; si possono programmare tappe intermedie inizialmente non previste; ci si può spostare all’interno della stessa città senza finire ostaggio di qualche taxista o disperso nel marasma dei servizi pubblici. Eppure c’è un aspetto che – per quanto mi riguarda, almeno – rappresenta un elemento di preoccupazione: come si guida nel paese in cui sto per recarmi? In che condizioni saranno le strade? E la segnaletica? Sarà all’altezza o dovrò affidarmi, anima e corpo, a Google Maps?

Teoricamente, le regole della strada sono le stesse in tutto il mondo (a parte la direzione di guida, destra o sinistra), così come la segnaletica stradale, che grazie al cielo è una delle poche convenzioni internazionali accettate da tutti incondizionatamente. Ma una cosa sono gli aspetti tecnici, l’altra è cosa succede realmente sulla strada. Il comportamento degli automobilisti, per esempio, ne è una prova, e noi italiani ne sappiamo qualcosa. Basta spostarsi da una città all’altra, da Nord a Sud, e ci accorgeremo che il rispetto delle regole è una questione di mera interpretazione personale…

Guidare in Giordania non fa eccezioni: il paese è ben collegato da strade di ogni tipo, non ci sono particolari difficoltà a orientarsi nelle grandi città e il comportamento degli automobilisti non è né meglio né peggio di quello riscontrato in altri posti. Ma ci sono delle peculiarità che ho notato e che mi appresto a elencare. Ecco quindi alcune considerazioni su come gestire un noleggio auto in Giordania limitando al minimo l’eventualità di incorrere in qualche disavventura o inconveniente.

Parco macchine

Il parco macchine generale, in Giordania, è sorprendentemente buono: si vedono dappertutto auto di recente produzione e moltissime auto elettriche (in genere Suv Wolfwagen), anche se non ho notato la presenza di colonnine di ricarica, se non sporadicamente. Vengono privilegiate – come del resto accade nei paesi in via di sviluppo – le auto a tre volumi, quelle con il bagagliaio più grande, rispetto alle due volumi – più diffuse da noi in Europa. Il motivo è semplice: in un posto in cui i trasporti pubblici interegionali sono scarsi, l’auto diventa l’unico mezzo di trasporto a lungo raggio: un vano bagagli più ampio, pertanto, è fondamentale, specie se hai una famiglia numerosa.

Condizioni delle strade

A parte qualche comprensibile eccezione, la condizione generale delle strade in Giordania è piuttosto buona. Le highway principali sono come le nostre autostrade: larghe (in alcuni tratti anche a tre corsie), spaziose, ben asfaltate, mai troppo nervose. Ne è l’esempio la “Strada del deserto“, la via di comunicazione Nord-Sud più orientale del paese. Una lunga striscia scura, diritta, a volte perfino noiosa, che congiunge in poche ore Amman ad Aqaba. Anche la “Strada del Mar Morto“, quella più occidentale, è ben tenuta, anche se non si tratta proprio di una autostrada, almeno per larghi tratti. Tutte le altre strade sono in condizioni decenti: presentano spesso buche di varia dimensione e profondità e toppe di asfalto gettate un po’ a casaccio; non hanno corsie di emergenza né aree di sosta, se non in prossimità dei luoghi turistici, ma anche qui bisogna fare attenzione. Il piano stradale è rialzato rispetto al terreno limitrofo, creando pertanto uno scalino di ragguardevole altezza, che solo un fuoristrada potrebbe superare agevolmente.

Non ci sono gallerie o tunnel. Ciò significa che le strade, in particolar modo quelle provinciali o locali, si inerpicano sulle colline lungo tornanti stretti e molto ripidi. La pendenza di queste strade è uno dei fattori da prendere in considerazione, quindi, quando si noleggia un’auto in Giordania. Consiglio vivamente di scegliere una automobile con qualche cavallo in più, possibilmente un Suv, in modo da non avere sorprese se ci trovassimo di fronte ad una salita (o anche una discesa) particolarmente impegnativa.

In prossimità dei centri abitati o di concentrazioni industriali, sono presenti dei dossi per rallentare il traffico. La maggior parte sono segnalati qualche centinaio di metri prima, e si possono anche individuare facilmente perché sono colorati di rosso e mostrano le strisce pedonali. Molti altri, però, appaiono dal nulla quanto meno te lo aspetti. Sono più stretti e più elevati, quindi occhio a frenare per tempo, perché affrontarli in velocità può causare qualche danno al fondo dell’auto.

Limiti di velocità

In Giordania si corre come in Italia. Non ci sono limiti che tengano. In teoria, sulle strade provinciali si dovrebbe andare al massimo a 70 all’ora. In città a 50; nelle strade più grandi tra 90 e 100 all’ora. Sulla Desert Highway il limite si sposta a 110, ma è il massimo consentito. Questo quindi in teoria. Ma, come avviene da noi, il limite di velocità è la regola meno rispettata di tutto il codice della strada. Ho visto Suv e macchine di grossa cilindrata che mi sono sfrecciate accanto superando, e di molto, i 150 orari! Per noi turisti, comunque, meglio attenerci alle regole. D’altronde siamo in vacanza, correre non ha senso, meglio godersi il viaggio e il panorama che sempre è degno di essere ammirato anche quando si guida.

Segnaletica stradale

E’ di tipo occidentale, in doppia lingua (arabo e inglese) e quasi sempre ben visibile. Ho notato tuttavia due anomalie, che in alcune circostanze mi hanno messo in difficoltà.

  1. Molte strade, anche di grande percorrenza (vedi strada del Mar Morto al Sud o tutte le strade di accesso ad Amman) mancano quasi completamente della segnaletica sull’asfalto (quella che oggi si definisce la “segnaletica orizzontale“). O meglio: qualcosa si intravede, ma è talmente sbiadita, scolorita, che in certi casi è impossibile individuarla. Ciò crea una evidente difficoltà a posizionarsi in carreggiata. Non sai dove stare: nel dubbio gli automobilisti giordani scelgono salomonicamente la via mediana, e si piazzano in mezzo alla strada. Questo problema, in prossimità dei grandi centri, viene parzialmente corretto con l’utilizzo di piccoli catarifrangenti in rilievo posti proprio dove dovrebbe esserci la striscia bianca. Ma sono praticamente invisibili durante il giorno e la notte non mi è parso che producessero la benchè minima luce riflessa…
  2. I segnali stradali direzionali, come detto, sono frequenti e sempre ben collocati, ma con una eccezione notevole: in prossimità di una deviazione a volte spariscono. Mi spiego meglio. Stiamo andando a Petra; appare un cartello che mi preannuncia che tra 600 metri dovrò svoltare a sinistra; arrivati alla deviazione non c’è alcuna indicazione che ci ricorda che dobbiamo svoltare a sinistra. Se te lo ricordi, bene. Se te lo sei dimenticato, o 600 metri prima ti eri distratto, allora non sai dove andare. E’ questo il motivo per chi è così frequente vedere auto ferme in prossimità del bivio con le 4 freccie attivate. In genere sono turisti che hanno dei dubbi su quale direzione prendere, dato che in prossimità del bivio non c’è alcuna indicazione.

Posti di blocco

Una delle situazioni che possono capitare di frequente è quella di essere fermati dalla polizia ad un posto di blocco. Ce ne sono moltissimi, più numerosi sulla strada del Mar Morto, per evidenti motivi di sicurezza (Israele e i Territori palestinesi sono a un tiro di schioppo). In genere si compongono di una tettoia, sotto la quale i poliziotti collocano la loro auto, e tre birilli rossi con i quali delimitano l’area in cui sarete invitati a sostare. Essere fermati dalla polizia, lo ribadisco, è ordinaria amministrazione in Giordania. Quindi niente panico. In genere il controllo si limita a visionare la tessera di noleggio che vi hanno dato in agenzia, creata apposta per questo tipo di controlli, e a chiedere il classico “Where are you from?”. Noi italiani, a quanto pare, otteniamo spesso maggiore accondiscendenza da parte delle forze dell’ordine: in molti casi non hanno neppure voluto vedere la tessera, limitandoci a darci il benvenuto in Giordania e auguraci buon viaggio.

Comportamento degli automobilisti

I giordani non sono automobilisti particolarmente indisciplinati. Lo diventano però nelle grandi città. Qui il traffico è spesso caotico, soffocante, lasciato a se stesso, e quindi invoglia chiunque ad approfittare delle (rare) occasioni in cui ci si può svincolare. Un esempio? I giordani tendono sempre, quando ne hanno l’opportunità, ad infilarsi negli spazi vuoti tra le auto per guadagnare qualche metro. Non esistono incolonnamenti ordinati per carreggiata, visto che spesso la divisione orizzontale non esiste (vedi sopra). Ciò determina un intasamento continuo e un rallentamento del traffico che – altrimenti – potrebbe essere più scorrevole. Nelle strade a più corsie cittadine, inoltre, occhio a dove collocarsi. Il sorpasso a destra è la norma, e viene effettuato anche quando non esiste spazio sufficiente, invadendo la corsia di emergenza.

Un altro aspetto che ho notato, questa volta nei piccoli centri collinari o montani, è il comportamento degli automobilisti quando affrontano le salite. Nei paesi di provincia la maggior parte dei mezzi sono decisamente datati: si vedono molti pick-up diesel giapponesi degli anni ’90, così come auto ancora più vecchie (Mercedes e auto coreane soprattutto). Tutte automobili che non possiedono le cilindrate di oggi e quindi pagano qualcosa in termini di potenza. Questo gap si evidenzia proprio sulle ripide stradine locali, soprattutto in prossimità di un semaforo. E allora si assiste ad un comportamento piuttosto sorprendente, anche se certamente logico. Gli automobilisti si fermano molto prima del semaforo, in genere all’inizio della salita. Creano una colonna di auto che a volta è distante paercchie decine di metri dal semaforo.

Quando il semaforo diventa verde, la colonna inizia a muoversi: tutte le auto hanno a disposizione parecchio spazio per poter lanciare la macchina e non perdere velocità. Per chi non ce la fa, e rimane a mezza altezza, sono dolori. Sarà costretto a partire in salita, e posso assicurare che ho visto molte automobili slittare pietosamene nel tentativo di superare la pendenza. D’altronde, basta dare un’occhiata a quante tracce di copertone rimangono su queste salite per rendersi conto della difficoltà ad affrontarle. Un motivo in più, come accennavo in precedenza, per concedersi un’auto più potente al momento di sceglierne una da noleggiare.

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