C’è un posto a Tokyo dove ci si accorge nettamente di essere davvero in Asia. E’ il mercato del pesce di Ueno, il luogo in cui gli odori, le atmosfere, la confusione, i rumori, le urla, sono molto simili a ciò che si vede, si sente, si avverte nei mercati di Bangkok, di Singapore, di Hong Kong. E’ una vera sorpresa, perché nessuno potrebbe mai sospettare che Tokyo possa nascondere questo angolo di vera Asia al suo interno.
Il mercato di Ueno si snoda lungo due vie a ridosso di una sopraelevata. E’ delimitato, ai suoi estremi, da due porte monumentali, come si usa in Giappone, ma si estende anche alle vie traverse, dove peraltro proliferano i localini e i ristorantini che vivono delle risorse e dei clienti del mercato circostante.
E’ un vero spettacolo dei sensi, soprattutto quando passeggi lungo l’area occupata dalle bancarelle di pesce. Qui un appassionato di cucina – ma anche di pesca – può perderci gli occhi. La varietà di specie vendute è impressionante; neppure il più ricco mercato del meridione d’Italia può rivaleggiare con questo.
In ordinate file di contenitori di polistirolo, sono sistemati crostacei giganteschi, polpi più simili a piovre, molluschi di tutti i tipi, pesci azzurri sconosciuti, altri più pregiati. Alcuni banconi sono specializzati nell’offerta di 1-2 specie al massimo, altri in pesci già cotti, altri ancora vendono pesce secco, come una varietà di calamaro gigante giallo, appiattito e rinsecchito, dall’odore aspro, a dire il vero poco invitante.
Abbiamo notato inoltre che la maggior parte delle bancarelle offre il pesce già confezionato in piccoli lotti da circa mezzo chilo; evidentemente è la quantità media più venduta. I prezzi non sono eccessivi, anzi, tutt’altro. I gamberoni, ad esempio, costano più o meno 14-16 euro al chilo, e sono mediamente più grandi di quelli che mangiamo in Italia.
Esiste poi un pesce azzurro a forma di lancia che è molto presente nei ristoranti della città: non sembra particolarmente gustoso, francamente, però conoscendo le abitudini alimentari dei giapponesi, ci siamo convinti che loro amano molto il pesce saporito, molto saporito, come può esserlo solo un pesce azzurro. Questo pesce-lancia, a quanto pare, rivaleggia nei gusti (e nei prezzi) del posto con lo sgombro e la sardina, cioè i pesci più “poveri” che il mercato offre, sia da quella che da questa parte del mondo.