Il miele fossilizzato del Guangxi

Ho scovato la foto di questo post quasi per caso. La tenevo nel mio archivio di immagini e risale al viaggio in Cina del 2010. Ritrae qualcosa che sulle prime mi ha un po’ spiazzato. Cosa sono quei blocchi colorati che vengono esposti in un mercato del Guangxi? Dopo tanti anni non me lo ricordo più! Ho provato a inserire l’immagine sui motori di ricerca, e dopo molti tentativi sono riuscito a capire di che si trattasse. Il fatto che ho trovato le risposte in un video e in un post di Facebook in lingua vietnamita non modifica il risultato dell’indagine.

Quello rappresentato nell’immagine di copertina non è altro che un favo pietrificato, solido, contenente miele fossilizzato. Si deduce che sia un favo dagli spuntoni di rami che lo attraversano. Evidentemente è stato colto su qualche albero dove le api selvatiche lo avevano costruito. Anche le celle esagonali che si intravedono sulla sommità del blocco più scuro sono un indizio coerente della sua natura. Il diverso colore (giallo-arancione) dei due blocchi deriva essenzialmente dal processo attraverso il quale l’alveare è diventato una roccia.

A quanto pare, anche il miele è soggetto ad evaporazione: quando ciò avviene si asciuga gradualmente e diventa duro come la roccia. Non è una operazione rapida, sono necessarie tre azioni concomitanti: che il favo venga abbandonato dalle api (e ciò avviene più spesso di quanto si pensi); che il clima sia sufficientemente fresco da indurire il miele e renderlo meno appetibile ai suoi numerosi estimatori (uomo compreso); che trascorra molto tempo, anche centinaia di anni, per formarsi.

Il miele fossilizzato è una merce rara sul mercato. Dalla fonte che ho trovato, sembra sia ancora molto richiesto in Vietnam, dove le popolazioni etniche della regione di Ha Giang usano spesso questo tipo di miele per macerare il vino e far bollire l’acqua da bere per curare malattie legate all’intestino e al sistema respiratorio. Inoltre, alcune persone usano anche miele pietrificato tritato mescolato con tuorli d’uovo per creare una maschera di bellezza. Nel Guangxi, a quanto pare, lo si utilizza come dolcificante, una volta riscaldato a dovere.

D’altronde, il miele è un prodotto molto apprezzato in Cina. Lo vendono un po’ in tutte le forme e lo utilizzano dappertutto. In alcuni mercati viene offerto in modo “grezzo”, come nella foto sopra (tratta dal viaggio in Yunnan), senza cioè estrarlo preventivamente dal luogo in cui è stato realizzato, il favo. In quel caso, però, l’alveare si presenta ancora molle e duttile. Il miele è denso ma sufficientemente liquido da colare da tutte le parti. La gente lo consuma a pezzettini, a mo’ di caramelle che mastica e succhia finché non rimane in bocca la cera, che viene poi sputata via.

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