Ansia da magnetino

Fra tutte le esecrabili abitudini che contraddistinguono noi viaggiatori, quella più inutile e dannosa è senz’altro collezionare i magneti da frigo, i magnetini, come li chiamiamo io e mia moglie. Sono i souvenir da viaggio meno ingombranti e meno costosi in circolazione, e per questo vengono acquistati senza rimpianti da tutti i turisti. Finiscono poi per essere esposti – non senza un certo orgoglio – sulle superfici metalliche di frigoriferi e affini, a testimonianza imperitura dell’avvenuta visita a questo o quel posto lontano (vedi foto di copertina).

Il magnetino, quindi, assume un’importanza ben al di sopra del suo effettivo valore: diventa la prova materiale, tangibile, la certificazione ufficiale di un viaggio specifico. Ancora più reale delle foto o dei ricordi. A volte ne basta uno solo, il più rappresentativo del paese; a volte è necessario aggiungerne altri, dipende dal viaggio effettuato e dai luoghi visitati. In ogni caso, l’esigenza primaria è quella di assicurarsi il possesso dell’agognato magnete prima del ritorno a casa, costi quel che costi. E man mano che il viaggio procede, cresce quella che io chiamo “ansia da magnetino“, ovvero la paura di non riuscire ad acquistare l’oggetto tanto agognato prima della fine della vacanza.

Sfido chiunque a non aver provato questa forma di ansia tutta particolare. In me (e mia moglie) inizia a manifestarsi quasi subito dopo aver messo piede nel paese di destinazione. Sulle prime assume la forma di un fastidio labile e generico: dobbiamo cercare un magnetino, ma non c’è fretta, il paese è grande, la vacanza è all’inizio, non mancheranno i posti dove ce lo getteranno dietro… Pertanto, nella prima fase del viaggio la ricerca del magnetino è semplicemente rimandata a tempi migliori e non procura particolari patemi d’animo. Si riaffaccia ogni tanto, appena accennata, quando si viene in contatto con le chincaglierie da souvenir per turisti; ma è giusto per farsi un’idea di cosa l’industria e l’artigianato locale è in grado di offrire. Non è ancora tempo di impegnarsi in una vera e propria scelta.

Con il procedere della vacanza, tuttavia, inizia a crescere l’apprensione. Sono passati parecchi giorni e non abbiamo ancora comprato il nostro magnetino! Cominciano a pesare episodi nel corso dei quali, per un motivo o per l’altro, abbiamo preferito rimandare l’acquisto in vista di occasioni e prezzi migliori. Ci viene in mente quel particolare oggetto, così carino e originale, che adesso non troviamo più sulle bancarelle di souvenirs. Oppure quel prezzo, così scontato… Che stupidi a non averne approfittato! Ci accorgiamo insomma che aver posticipato l’evento non è stata forse la scelta migliore. E adesso ne paghiamo le conseguenze.

Gli ultimi giorni di vacanza si trasformano quindi in una ricerca sfrenata, spasmodica, disordinata di questo benedetto magnetino da frigo. Si arriva al punto di trascurare luoghi, visite, eventi ben più importanti pur di concludere la faccenda nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile. Si modificano perfino le abitudini di viaggio. Trascorriamo più tempo del necessario tra mercati, centri commerciali e fiere turistiche. Iniziamo a scandagliare qualsiasi negozietto abbia solo l’apparenza di vendere magneti, sperando di trovarne presto uno perlomeno idoneo. Siamo disposti a pagare anche di più del dovuto pur di assicurarci l’agognato bene e por termine alla ricerca.

Alla fine il risultato non è quasi mai all’altezza delle aspettative. O il magnete è troppo grande o troppo piccolo; oppure è banale, stereotipato, non corrisponde affatto all’idea del posto che ci siamo fatti; oppure, sempre più spesso, non valeva il prezzo spropositato al quale lo abbiamo pagato. Ma tant’è… Può essere stupido, banale, mediocre quanto ti pare, ma l’importante è poterlo disporre accanto a tutti gli altri, nella bacheca virtuale delle nostre avventure, cioè il frigorifero in cucina. Che è poi l’unico modo per dileguare, definitivamente, quell’ansia da magnetino che ci ha ossessionato per tutta la vacanza.

 

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