Il mercato dei falsi di Petaling

Se cercate un mercato che sia in grado di esaltare il vostro talento di rovistatori di bancarelle, allora Petaling Street è il posto giusto. In un paese come la Malesia in cui il commercio è ancora alla base dell’economia, il mercato di Petaling, situato nel cuore di Chinatown, è il vero, autentico paradiso dello shopping di Kuala Lumpur. Un intero quartiere che si trasforma, dopo il tramonto, in un vivace e caotico mercato notturno, con migliaia di bancarelle che vendono qualsiasi oggetto prodotto sulla terra a prezzi economici.

Jalan Petaling è la via principale di questo mercato. Non ci si può sbagliare: al suo ingresso troneggia un grande arco in pietra verde decorato con caratteri cinesi in oro. Da qui in poi inizia la baraonda. Ma a Petaling non si vende solo cibo da strada e souvenir per turisti. La peculiarità di questo night bazar, conosciuta in tutto il mondo, è la vendita di articoli falsi: borse, cinture, orologi, scarpe da ginnastica, abbigliamento… Qualsiasi cosa appartenga alla categoria del lusso, qui viene venduto in versione “replica”, il più delle volte con ottimi risultati. E tale commercio avviene nella massima rilassatezza, perfino sotto l’occhio sornione e disinteressato dei numerosi poliziotti che vigilano sull’ordine pubblico. Il che risulta quantomeno bizzarro visto che poco prima, all’ingresso del mercato, la prima cosa che si nota è una insegna che ammonisce dall’acquistare articoli di imitazione!…

A Petaling trovi di tutto. Cerchi un Rolex Submariner? Qui ce l’hanno. Desideri l’ultima Luis Vuitton appena uscita in Europa? Eccola lì, protetta ancora dal cellophane, come se fosse davvero quella vera. Ti serve una Lacoste? A Petaling ne puoi trovare a migliaia, di qualsiasi tipo e colore, praticamente identiche alle originali. Molti rivenditori, per agevolare/invogliare la scelta, mettono a disposizione dei clienti dei veri e propri cataloghi su carta con tutti i modelli a disposizione. Non resta altro che scorrerli e trovare ciò che desideri. Anche gli oggetti più rari, sconosciuti, esclusivi, prodotti in serie limitatissime, a Petaling sono comuni come le infradito o le t-shirt. L’offerta di falsi è praticamente infinita.

Ma se quel particolare orologio, o borsa, o cappello non si trova? Non c’è problema. Un solerte collaboratore del commerciante si precipita da qualche parte per andare a cercare l’orologio, la borsa, la maglietta dei tuoi sogni, e state certi che la troverà in men che non si dica. Sembra infatti che le bancarelle espongano solo un campione di tutto ciò che è possibile vendere, per ragioni evidentemente di spazio. Esistono probabilmente magazzini comuni in cui la merce è accatastata in attesa di essere prelevata quando serve.

Il segreto è saper contrattare

E’ indubbio che il mercato del falso attrae la maggior parte dei turisti stranieri. La possibilità di trovare un orologio di marca realizzato benissimo, praticamente identico all’originale, sono elevate. E i prezzi quasi sempre irrisori, naturalmente. A patto di saper contrattare. La contrattazione è il linguaggio che accomuna il venditore e l’acquirente a Petaling Street. Se ambedue lo sanno parlare, allora la compravendita sarà proficua per entrambi. In caso contrario, solo una delle parti raggiungerà il suo scopo, e nel 90% dei casi non sarà il povero turista di turno.

Bisogna tenere presente, infatti, che qualsiasi bene è venduto ad un prezzo ben più alto di quanto effettivamente valga. Fate conto che si va dal 15% al 90% in più, a seconda del prestigio o rarità del bene in questione. Per fare un esempio concreto: un orologio Omega Seemaster modello 007 (uno degli oggetti più ricercati a Petaling), viene offerto, di primo acchitto, a una cifra variabile tra i 150 e i 200 euro. Si tratta di una replica, naturalmente, di origine cinese o taiwanese, il più delle volte, ed è evidente che se non conosci il valore reale di quell’oggetto non saprai neppure come iniziare a contrattare.

Il consiglio è di partire sempre da un valore pari ad un quarto del prezzo offerto. Il tutto mostrando la massima noncuranza, come se l’oggetto in questione non interessasse poi così tanto. L’indifferenza, infatti, è la prima arma da sfoderare per indurre il commerciante a più miti consigli. Bisogna comunicare l’impressione che non sei realmente interessato a quell’orologio, non è in cima alle tue priorità, puoi benissimo farne a meno. Se il venditore coglie questo aspetto, allora farà la sua controproposta, in genere il 25% in meno dell’offerta originaria. Da qui in poi inizia la contrattazione in senso tecnico: tu che alzi di poco la tua offerta, il venditore che di turno in turno l’abbassa. Fino a raggiungere un prezzo di equilibrio, come si direbbe in microeconomia, che soddisfa entrambi.

 

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