Passeggiare per il mercato notturno di Luang Prapang

Nessuna visita a Luang Prabang è completa senza recarsi nello splendido mercato notturno di Luang Prabang. E’ uno dei migliori del suo genere al mondo e delizia i turisti con i suoi prodotti artigianali, la bigiotteria, i vestiti a buon mercato e uno street food di buon livello. Unico difetto: è un pochino angusto, dal momento che i venditori approfittano di ogni spazio disponibile di strada per disporre le proprie merci in bella mostra. Ciò costringe i visitatori, specie in alcuni punti, a affrontare un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Il mercato notturno di Luang Prapang inizia nel tardo pomeriggio, quando la strada principale della cittadina viene chiusa al traffico. Da quel momento ogni marciapiede calpestabile, metro quadrato di asfalto o muretto disponibile sono invasi dai venditori di ogni tipo. Molti di questi vengono da fuori città, dalle campagne circostanti, e la loro principale preoccupazione è quella di occupare nel minor tempo possibile lo spazio migliore. Dispongono le loro merci sotto tendoni molto ampi di colore rosso vivo, in genere su teli di plastica in terra. Alcuni, più raffinati – o più danarosi -, utilizzano delle bancarelle mobili di varie dimensioni.

L’allestimento delle bancarelle nel pomeriggio

Con bancarelle e negozi che vendono tutto ciò che il turista medio può desiderare è facile intuire quanta gente frequenti ogni sera questo mercato. Ma cosa è possibile acquistare? A quanto affermano le guide turistiche, questo mercato è uno dei migliori in Asia perché vende in prevalenza oggetti fatti a mano, originali, non di serie come quelli presenti in altri mercati (vedi Chiang Mai, ad esempio). Inoltre, il mercato notturno di Luang Prapang offre prodotti artigianali realizzati dai gruppi etnici locali: molti tipi di tessuti, ceramiche raffinate, oggetti d’antiquariato, batik, trapunte, scarpe tradizionali, borse, lampade di bambù, gioielli, pantofole, pipe, ecc.. Oggetti introvabili altrove.

In questo mercato, come altrove in Asia, la contrattazione più che un obbligo è un dovere. Nessuno può evitarla, non ci sono prezzi esposti. Essendoci comprensibili distanze linguistiche tra turisti e locali, il rito della contrattazione prevede una procedura particolare. Il venditore digita l’importo su una calcolatrice portatile e te la consegna con un gesto perentorio. Significa: adesso tocca a te, fai il tuo prezzo.

Chi come noi è abituato a questa situazione capisce subito come comportarsi: deve cancellare ciò che vede sul display e sostituirlo con la propria valutazione. Che ovviamente deve corrispondere a non più della metà della cifra richiesta. Si digita il nuovo importo e si riconsegna la macchinetta al venditore. Lui ci guarda dentro, si apre ad un sorriso largo e sdentato, fa cenno di no con la testa e digita un’altra cifra. E si va avanti così, tra passaggi di calcolatrice e sorrisi sempre meno spontanei, fino al raggiungimento di un accordo che, a seconda della nostra bravura, pazienza, capacità di valutazione, potrebbe essere anche vantaggioso. Lo sarà comunque sempre per il venditore, questo è poco ma è sicuro.

Ad ogni modo, suggerirei di non esagerare. A Luang Prapang quasi tutti i commercianti sono piccoli imprenditori locali con mezzi limitati e risorse scarse. Ogni sera vengono al mercato per guadagnarsi semplicemente da vivere, non per imbrogliare i turisti, quindi teniamone conto quando affrontiamo una negoziazione. Pagare qualche kip in più di quanto preventivato a mio avviso contribuisce alla capacità delle famiglie locali di continuare a produrre quei beni e, in sostanza, è un aiuto per farli uscire dalla povertà.

A parte la contrattazione, svolta sempre nella massima civiltà, una cosa che colpisce i commercianti laotiani è che non costringono i clienti a comprare le loro mercanzie. Pertanto, si può tranquillamente girovagare per il mercato semplicemente osservando ciò che viene esposto senza acquistare nulla. Nessuno ti fermerà per strada per costringerti a guardare la sua merce. Un atteggiamento che, se confrontato all’invasività eccessiva presente in altri mercati, potrà stupire, perché potrebbe indurre a pensare che i commercianti laotiani siano pigri e disinteressati a vendere. Non è così, naturalmente. Il popolo laotiano è geneticamente predisposto alla gentilezza e alla riservatezza. Non farà mai nulla per metterti in imbarazzo o in difficoltà. Se il prodotto ti piace, allora tocca a te fare la prima mossa.

 

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