Monete giordane: come riconoscerle

Devo confessare che il mio primo approccio con i dinari giordani è stato piuttosto traumatico. Non tanto per le bancanote, che rispondono, più o meno, ai criteri utilizzati in tutto il mondo e sono facilmente riconoscibili. Sono le monete che mettono in crisi! Il loro valore, infatti, è di difficile individuazione, e posso assicurare che occorrono parecchi giorni e molta pazienza per capirci qualcosa. Spiego perché.

Innanzitutto, le monete attualmente circolanti sono 8 e mostrano tutte, come da prassi, un valore fisso. Questo valore, però, è sempre visualizzato in numeri arabi; inoltre, la suddivisione tra i vari coni risponde a un criterio piuttosto complicato, regolato dalle varie modifiche che sono intervenute nel corso del tempo nella legislazione monetaria giordana. Convivono infatti diverse emissioni che sono state denominate in modo differente: fils, piastre, dinhar… Un ginepraio da cui è arduo districarsi.

I numeri arabi

Per capire le monete giordane è bene inizialmente imparare a leggere i numeri arabi. Che sono utilizzati ancora molto, nel paese, soprattutto nei mercati tradizionali e nei negozi meno turistici. Come si vede dall’immagine sopra, non è una operazione complicata: molti segnetti sono facilmente riconoscibili e a lungo andare ci si fa pratica.

In linea generale, la monetazione in Giordania viene deniminata in fill o in piastre. 1000 fill equivalgono a 1 dinaro o a 100 piastre. Di conseguenza, ecco quali monete sono in circolazione e il loro valore nominale:

  • moneta da 5 fill (ovvero 1/2 piastre)
  • moneta da 10 fill (1 piastra, 0,01 dinari)
  • moneta da 25 fill (il valore in piastre è 2 e mezzo)
  • moneta da 50 fill (ovvero 5 piastre, o,o5 dinari)
  • moneta da 100 fill (ovvero 10 piastre, o,1 dinari)

In teoria, ci sarebbero anche le monete da 1 qirsh, ma non ne ho mai posseduta una. Qui finisce la denominazione in fill e inizia quella in valori frazionati di dinaro. Per essere più chiari:

  • moneta da 1/4 di dinaro (proprio così, la moneta mostra la frazione, in numeri arabi, su una sua faccia!)
  • moneta da 1/2 di dinaro, la più utilizzata e circolante (anche qui la frazione è espressa in numeri arabi)
  • moneta da 1 dinaro, rara, sostituita quasi sempre dalla corrispondente bancanota.

Per completare il quadro, accenno anche ai tagli delle bancanote attualmente circolanti in Giordania:

  • bancanota da 1 dinaro
  • bancanota da 5 dinari
  • bancanota da 10 dinari
  • bancanota da 20 dinari
  • bancanota da 50 dinari, la più alta in valore.
Il mezzo dinaro giordano

Dove sorgono le difficoltà? Personalmente, sono andato in crisi quando ho dovuto pagare importi tutt’altro che tondi: 12,46 dinari, 8,58 dinari, ecc.. Provavo a utilizzare sia le bancanote che le monete ma una volta che mettevo mano al portafoglio e iniziavo a fare i conti, mi perdevo tra i fill,  i mezzi, i quarti di dinaro e tutte le piccole monete il cui valore, anche in arabo, è appena visibile. Preso dal panico, pertanto, pagavo con bancanote e di conseguenza ricevevo resti in monete che andavano ad alimentare il mio già cospicuo parco monete…

Col tempo, mia moglie ha individuato un metodo più efficace. Conservava tutte le monete di ogni taglio in mucchi omogenei, così da poterle più agevolmente sommare e prelevare all’occorrenza. Per cui, a lungo andare, è stato più semplice utilizzare le monete per i pagamenti, specie quelli minuti. Il che non ci ha impedito di tornare in patria carichi di inutili monete giordane, buone a rinfocolare ricordi di viaggio e poco altro…

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