Koh Phangan e il mito del Full Moon Party

Il Full Moon Party è probabilmente la festa all’aperto più famosa (e famigerata) del mondo. Si svolge sull’isola di Koh Phangan, a nord di Koh Samui, e viene celebrata una volta al mese in onore della luna piena. A dire il vero, negli ultimi anni le occasioni di far baldoria si sono moltiplicate, ed oggi si tengono feste della mezza luna, della luna crescente, della luna calante e perfino della luna nera.

Si tratta di un evento nato negli anni Ottanta, esploso dopo l’uscita di film quali “The Beach” e consolidatosi nel tempo con il passaparola e i racconti da favola che circolavano tra i giovani backpackers di tutto il mondo. Da evento sporadico si è tramutato in un appuntamento da non perdere per chiunque abbia un’età consona e si trovi in Thailandia da queste parti. I giovani (e meno giovani) che affollano la sua spiaggia più rinomata, Haad Rin (o Hat Rin), sono spinti da un unica motivazione: divertirsi, ballare fino allo sfinimento, ubriacarsi senza remore e provare ad assistere, se è possibile, alla bellissima alba del giorno dopo. Ma bisogna arrivarci, questo è il punto.

Come già accennato, il party inizia generalmente all’imbrunire e termina la mattina dopo inoltrata. Durante questo lasso di tempo l’isola si trasforma in un grande circo a cielo aperto, dove è consentito praticamente fare tutto e il contrario di tutto. O almeno così l’intendono la maggior parte dei frequentatori dell’isola. Ciò significa che insieme a molte attività divertenti e tutto sommato innoque, esistono altre che, a seconda del grado di esagerazione, possono diventare molto pericolose. Per questo è bene seguire qualche precauzione.

Divertimenti e pericoli

Innanzitutto, chiariamo il punto essenziale, almeno a mio modo di vedere: il Full Moon Party non è ciò che quasi tutti i ragazzi pensano (o sognano). Ovvero il paese della Cuccagna, il Bengodi, il posto in cui tutto è concesso. E’ un luogo in cui le occasioni di divertimento sono al loro massimo, è vero, ma anche i pericoli sono incommensurabilmente maggiori di qualsiasi altra circostanza analoga. L’idea che sia tutto possibile si fonda sulla certezza che a Koh Phangam molte attività, altrove perlomeno “difficoltose”, qui sono straordinariamente agevoli e alla portata di tutti. Ubriacarsi, fare sesso, drogarsi, saltare la corda infiammata, fare tuffi da luoghi impervi… sembra tutto consentito, anzi incoraggiato, perché comunque non ci sono proibizioni, nessuno viene a controllare quello che fai o ti ferma sul più bello.

Tale convinzione è alimentata anche dall’uso (e abuso) di qualsiasi tipo di alcolico in circolazione, offerto generosamentee in ogni angolo dell’isola, fin dalla battigia; ciò favorisce l’abbattimento delle inibizioni, e induce a sentirsi autorizzati a comportarsi senza alcun freno. Come fare sesso con maggiore spregiudicatezza, per esempio, senza curarsi della propria intimità; o consumare droghe, che malgrado le assicurazioni delle autorità thailandesi, circolano ovunque senza alcun ostacolo. Ma proprio qui sta il grande errore. E’ provato che fra la folla si aggirano agenti della polizia in camicia hawayana con il compito di controllare cosa succede e intervenire anche in caso di piccole infrazioni alla legalità. E finire in una prigione thailandese, anche una sola notte, è la più terrificante esperienza che si possa fare su questa terra…

Come raggiungere Koh Phangan

Koh Phangan come si presenta “normalmente”

Koh Phangan è un’isola che normalmente, senza invasioni di giovani esaltati, sarebbe un piccolo paradiso tropicale, quindi degna di un soggiorno rilassante (vedi foto sopra). Dista poche decine di chilometri dalla più grande Koh Samui, da cui partono i traghetti che la raggiungono in modo continuo e frequente. E’ da qui, infatti, che provengono i visitatori di un giorno e una notte. Un’altra via di comunicazione è direttamente con il continente. Con l’aereo, da Bangkok, si può raggiungere Surat Thani. Da qui, in bus o con il taxi, si raggiunge il molo di Donsak, e in poco più di un’ora e mezza si sbarca sull’isola.

Prendere un alloggio per tempo

Per chi non intende alloggiare sull’isola e sceglie la formula di andata e ritorno in giornata, il problema dell’alloggio non si pone. Per chi vuole concedersi invece una piccola vacanza, allora è consigliabile prenotare con largo anticipo. Ogni anno vengono pubblicate le date dei Full Moon Party mensili, quindi non è possibile sbagliare. Il costo degli alberghi, inoltre, aumenta in modo esponenziale man mano che ci si avvicina alla data del party. Illudersi di poter trovare una stanza libera a due, tre giorni dall’evento è una follia. Meglio pensarci con largo anticipo e possibilmente, concedersi almeno un giorno di riposo dopo il Full Moon Party, per riprendersi dalla sbornia e dalle fatiche notturne. Gli alberghi meno cari sono quelli più lontani da Haad Rin.

Evitare di iniziare a bere alcolici troppo presto

Uno dei tanti bachetti che vengono i “bucket” di alcolici

Altra raccomandazione, per coloro ai quali piace alzare il gomito, è di non iniziare a ingurgitare alcolici non appena messo piede in spiaggia. La caratteristica principale di questa festa, infatti, è la quantità di banchetti che vendono secchielli con dentro, a seconda del prezzo o delle preferenze del cliente, un superalcolico, una bevanda energetica, una coca cola e a volte – ma non sempre – una bottiglietta d’acqua. Questi “buckets” sono venduti dappertutto, a prezzi irrisori, per cui è facile lasciarsi prendere la mano ed esagerare. L’usanza più diffusa è di fare un mix di tutte le bevande dentro il secchiello e iniziare a berne il contenuto tramite una cannuccia. A prescindere da quanto sia giusto o meno, consiglio di evitare di sbronzarsi pesantemente a festa iniziata, quando la notte è per così dire “giovane”. Si rischia di andare KO troppo presto e perdersi il resto della nottata. Inoltre, suggerirei di fare un pisolino pomeridiano prima di affrontare la lunga nottata di danze e bagordi. Infine, se proprio è necessario bere fino a scoppiare, cerchiamo di mettere sotto i denti qualcosa da mangiare, di tanto in tanto, in modo da contrastare l’effetto della sbronza, e bere moltissima acqua, visto che tra danze e altre attività motorie, si suderà tutta la notte.

Indossare vestiti comodi e scarpe chiuse

Questo è un aspetto importantissimo: evitare di andare in giro a piedi nudi, incoraggiati dal fatto che si sta quasi sempre in spiaggia. Dopo poche ore la sabbia sarà disseminata di spazzatura di tutti i tipi, compresi i cocci delle bottiglie vuote. Una ferita procurata qui, in mezzo alla confusione, magari mentre siamo in stato confusionale, potrebbe comportare conseguenze tragiche. Meglio andare con dei sandali dalla suola robusta. Per quanto riguarda i vestiti, è superfluo suggerire che sarebbe meglio indossare indumenti leggerissimi e di scarso valore, sia nominale che affettivo. Durante la notte può accadere di tutto: sporcarsi, procurarsi piccoli strappi, perdersi i pezzi, quindi meglio ricorrere ad abiti a cui, dopo, possiamo agevolmente dire addio. Infine, sarebbe saggio ridurre al minimo le cose da portarsi dietro. Pochi soldi (meglio di piccola taglia), il cellulare, una copia del passaporto; nient’altro. Il tutto in una borsa chiusa piccola, possibilmente un marsupio, sempre a contatto e sottomano.

Non fare il bagno in mare di notte

In un luogo in cui si affollano dalle 10 mila alle 40 mila persone in una notte sola, il problema dei servizi igienici diventa basilare. E non viene risolto con i pochi luoghi predisposti dalle autorità all’espletamento delle funzioni vitali (peraltro al costo di 15 baht). Le esigenze di tutte quelle persone, che continuano a bere per tutta la notte, ad un certo punto diventano pressanti e imprescindibili e l’unico luogo che può soddisfarle è il mare. Pertanto, sarebbe saggio evitare di andare a fare il classico bagno notturno di italica memoria perché laggiù, quella notte, il mare diventa la fogna di Koh Phangan.

Evitare le attività pericolose

Il salto della corda incendiata

Una delle attività più diffuse e ricercate, a Koh Phangan, è il salto della corda incendiata. Una manifestazione, allo stesso tempo, di audacia e di idiozia pericolosa, perché compiuta, quasi sempre, da persone che non hanno più il controllo del proprio corpo, e tantomeno del proprio cervello. Tali eventi si concludono spesso con l’incidente grave: il tipo (o la tipa) inciampano, vengono in contatto con le fiamme e si procurano ustioni molto gravi. In realtà non si arriva mai alla tragedia perché ci sono persone addette a intervenire tempestivamente per spegnere il fuoco. Ma il rischio di restare bruciacchiati è ovviamente molto alto, anche per le persone allenate.

Evitare di acquistare/assumere droghe

Questo è l’ultimo punto, il più importante. Malgrado i maldestri tentativi delle autorità di negare il fenomeno, esistono vere e proprie gang di narcotrafficanti che operano praticamente indisturbati nel corso della festa. Questi pusher sono spesso in combutta con agenti di polizia corrotti. Per cui può accadere che vieni adescato da uno di questi signori, compri dell’erba a buon mercato, vieni quasi subito “arrestato”, e immediatamente ti mettono davanti alla scelta di pagare ben 150.000 baht per evitare il processo o andare subito in galera. Tu paghi per evitare grane, ma è quasi sicuro che lo stesso sacchetto di erba che ti ha inguaiato quella notte verrà venduto al prossimo idiota di turno. Meglio evitare e, come dicono alcuni: l’alcool è più che sufficiente…

 

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