Cosa portare in Laos: vestiti, scarpe, bagagli, moneta

Restando valido il principio che chiunque debba decidere in piena libertà e secondo le proprie esigenze, provo comunque a dare qualche consiglio di servizio per un eventuale viaggio in Laos. Prima di partire, infatti, sarebbe opportuno valutare quali indumenti portarsi, con che bagagli iniziare il viaggio, quanti soldi avere appresso. Il Laos è un paese difficile, e sbagliare una scelta potrebbe comportare qualche disagio in più…

Vestiti

Niente di particolare da segnalare: il Laos è un paese tropicale soggetto al clima e ai monsoni. Se il viaggio si svolge in estate, preparatevi a frequenti acquazzoni e giornate uggiose. I monsoni, in particolare, possono rappresentare un vero e proprio ostacolo ai propri piani di viaggio. Una pioggia battente, oltre a rovinarti una escursione, inzuppandoti come un pulcino, può semplicemente bloccarti nella tua guesthouse per ore, a volte anche per giorni, impedendoti di svolgere le tue abituali pratiche turistiche con la serenità del caso.

Il mio consiglio è di portarsi una leggera cerata con cappuccio. Di quelle a poncho, per intendersi, semitrasparenti, che coprono il corpo ma anche lo zainetto e la macchinetta fotografica. La cerata – che si acquista direttamente nei negozietti di souvenir locali o nei mercati – è l’unico dispositivo efficace contro la pioggia monsonica: ti progegge ma non ti soffoca, come farebbe invece un k-way o un giacchetto impermeabile; si toglie in un attimo e in un attimo si asciuga; ti lascia la libertà di movimento, specie quando devi usare la macchina fotografica, ma ti protegge dalle raffiche laterali, quelle che in definitiva bagnano di più. Inutile portarsi l’ombrello; i locali lo usano per proteggersi dal sole, non dalla pioggia, e il motivo sarà chiaro non appena avrete sperimentato la furia di una pioggia monsonica.

Visto il grado quasi insopportabile di umidità, direi che anche un paio di bermuda tecnici, di quelli in microfibra, dovrebbero far parte del nostro bagaglio. Sono leggeri e resistenti, se si bagnano si asciugano in un attimo, alcuni non trattengono l’umidità che, lo posso assicurare, rappresenta uno dei grandi motivi di sofferenza per chi usa i pantaloni.

Scarpe

Quanto alle scarpe, anche qui si apre un capitolo a parte. Scarpe da trekking o da ginnastica sono molto utili quando dobbiamo arrampicarci, molto meno quando siamo investiti dall’acqua durante la stagione delle piogge. In pochi minuti, infatti, anche la più tecnica delle scarpe da trekking in circolazione si impregna e diventa una bagnarola ambulante che imprigiona i nostri poveri piedi e li consegna alle offese di funghi e batteri. Inoltre, asciugare tali meraviglie della tecnologia è un’impresa: se il tempo è nuvoloso e umido, le vostre scarpe potrebbero non tornare mai più quelle che erano in origine. Consiglio nuovamente di guardare i locali: loro usano tutti, o quasi, le infradito. Il vantaggio di queste calzature è molteplice: si possono togliere facilmente quando si entra in un tempio, ad esempio; se piove e ti bagni, le infradito in gomma e plastica non ne soffrono affatto; se te le rubano, infine, non hai perso molto…

A parte gli scherzi, suggerisco dei buoni sandali impermeabili, possibilmente con la suola a carrarmato e le chiusure a strappo. Secondo me è la scarpa ideale: buona per le escursioni, grazie alla suola, ottima per le città con molti edifici religiosi (li togli in un attimo); perfetta per la stagione delle piogge, perché si asciugano in poche ore.

Bagagli

Se il programma prevede una serie di trasferimenti in pulman, consiglio vivamente di lasciare a casa il trolley e pensare seriamente ad uno zaino da escursionista. Lo so, è difficile rinunciare alla comodità della valigia, che mantiene i vestiti ben piegati e ogni cosa al suo posto. Ma i motivi per rinunciarci superano di gran lunga i vantaggi. Per esempio, quando devi recarti alla fermata di un autobus, posta in piena foresta, e devi trascinare il trolley su una stradina sconnessa, piena di buche, peggio se colme d’acqua, ancor peggio se piove a dirotto. Oppure quando prendi un pulman e ti accorgi che il suo bagagliaio è ormai al completo; allora sei costretto a consegnare il tuo prezioso trolley – magari costato anche un occhio della testa e firmato – ad uno scorbutico addetto che senza tanti complimenti lo getta sul tetto e lo lascia lì, senza fissarlo neppure con uno spago, in balia di scossoni ed eventi climatici. Le probabilità che il tuo trolley finisca il viaggio integro, asciutto, privo di lacerazioni o macchie di muffa, con tutte le serrature a posto, sono davvero minime.

Un buono zaino da backpacker, robusto e ben cucito, provvisto sopratutto del rivestimento ipermeabile, è la scelta giusta. Lo sbatti dove vuoi, lo lasci dove vuoi, lo ficchi dove vuoi… e pazienza se qualche abito risulta un tantino sgualcito. Tanto con il trolley non avrebbe avuto un destino molto dissimile…

Moneta

Un euro, al cambio di oggi, vale circa 9800 kip. Malgrado un valore così elevato non sembra che il Laos soffra di particolari problemi di inflazione. E in ogni caso il kip è ben accetto per la maggior parte degli acquisti effettuati. E’ comunque buon prassi portare con se un po’ di dollari americani. Sono ancora la valuta più accettata al mondo e nell’immaginario collettivo rappresentano l’idea stessa della ricchezza. Con i dollari è possibile acquistare servizi – come escursioni a pagamento, gite in barca, ecc. – che altrimenti sarebbe un problema pagare con la moneta locale, non per altro per l’elevata quantità di bancanote da prelevare.

I bancomat, peraltro, pur esserndo abbastanza diffusi, non sono tutti assolutamente sicuri. Molti viaggiatori hanno riferito di sportelli che non riconoscevano la tesserina o rifiutavano di erogare il dovuto; gli unici istituti affidabili sembrano essere la ANZ Bank e BCEL Bank, di cui comunque sono piene le vie delle principali località del Laos. Può essere utile portarsi anche qualche centinaio di euro come valuta di riserva, da ultima instanza. I cambiavalute sono più numerosi che i ristoranti, specie a Luang Prapang, quindi è pressochè impossibile rischiare di restare senza denaro. Le carte di credito, infine, sono ben accette sia negli alberghi che nei ristoranti più raffinati.

Lascia un commento