E’ stato piuttosto facile stilare un primo itinerario di viaggio del Messico basato su un programma piuttosto scontato: Città del Messico (arrivo e partenza del volo intercontinentale), Chiapas e Yucatan. Tre aree distinte, geograficamente separate da centinaia di chilometri, morfologicamente molto diverse l’una dall’altra. Una parte trascurabile di tutto il Messico, lo so, ma comunque rappresentativa del paese. Con alcune delle aree più importanti, dal punto di vista storico e archeologico, di tutta l’America.
Al netto degli inconvenienti intervenuti poco prima e in corso di viaggio – ne parlerò in seguito – il nostro tour del Messico ha previsto le seguenti tappe:
Città del Messico (3 notti + 1 al ritorno)
Evitata da molti tour operator in passato per la diffusa microcriminalità che la caratterizzava, Città del Messico è una tappa fondamentale per capire il Messico. Possiede peraltro due delle maggiori attrazioni del paese: Teotihuacan e il Museo di Antropologia, due luoghi che sarebbe un delitto trascurare. Inoltre, grazie alla sua efficiente e capillare rete metropolitana, Città del Messico è facilmente visitabile in quasi tutti suoi quartieri, molti dei quali, occorre dirlo, sono sorprendenti, tranquilli e molto divertenti.
Chiapas (6 notti)
Il Chiapas è la regione forse a maggiore presenza indigena del Messico. Se l’idea è quella di incontrare gli ultimi Maya, e anche in numero consistente, allora Il Chiapas è il posto ideale. Al suo interno custodisce anche alcuni siti archeologico molto interessanti, come Palenque, e aree naturali davvero splendide. Qui ho preferito non rischiare e ho contattato un tour operator locale tramite Evaneos, che ci ha organizzato un giro con autista privato e guida in italiano presso i siti archeologici. Con il senno del poi, posso affermare che avrei potuto farlo anche da solo, prendendo un’auto a nolo. Le strade non sono così malmesse e prive di segnali, come sostiene la Lonely Planet. Anzi, a parte qualche viottolo locale, ho trovato la viabilità del Chiapas piuttosto in buono stato.
Yucatan (6 notti)
L’ultimo step del viaggio non poteva che concludersi in Yucatan, la regione senz’altro più turistica di tutto il Messico. Qui abbiamo deciso di alloggiare a Playa del Carmen, considerata il punto di partenza ideale, geograficamente parlando, per visitare le grandi attrazioni della penisola (Chichen Itza e Tulum in primis). Lo Yucatan prometteva anche splendide giornate al mare, su spiagge bianche orlate di palme ed acqua cristallina, pullulante di pesci… Peccato che proprio il giorno del nostro arrivo è arrivata una mareggiata che ha riempito tutte le spiagge della Riviera Maya di alghe in quantità tale da rendere pressoché impossibile la balneazione. Poco male: lo Yucatan è ricco anche di una infinità di Cenotes, alcuni molto turistici (e affollati) altri molto più tranquilli. Un bagno rinfrescante in un cenote è una esperienza forse superiore a qualsiasi tuffo in mare aperto.
Tutti gli spostamenti di lungo raggio sono stati effettuati con aerei locali. La compagnia che ci ha soddisfatto di più è stata Viva, che può vantare prezzi competitivi e aerei relativamente recenti. In Yucatan, invece, abbiamo preso un’auto a nolo presso Alamo.