Giordania in automobile

Ci sono due modi per visitare la Giordania come si deve. Uno, il più diffuso, è quello di affidarsi a una agenzia, fisica od online, e lasciarle decidere ogni dettaglio del viaggio: quanti giorni soggiornare, l’itinerario, il tipo di alberghi, il mezzo di locomozione, l’utilizzo o meno di guide locali, ecc.. L’altro, meno comune ma ugualmente efficace, è fare tutto da soli, e allora non c’è alternativa: occorre noleggiare un’automobile. Non esistono infatti mezzi pubblici che possano assicurare tutti i collegamenti tra i luoghi più celebri del paese (a parte i costosissimi taxi), se non per le tratte più frequentate.

A questa considerazione, di ordine pratico, dobbiamo aggiungere che volevamo fare un viaggio tranquillo, caratterizzato da tappe brevi e soste prolungate nei posti più celebri; non eravamo interessati a bruciare le tappe come fanno di solito i tour operator. Correre da un posto all’altro, in effetti, non è proprio il nostro modo di concepire un viaggio decente. Il nostro sarebbe stato un soggiorno insolitamente lungo – per alcuni esageratamente lungo – e quindi quale migliore mezzo se non un’automobile per poter gestire tutti gli spostamenti? Pertanto, abbiamo noleggiato una automobile presso rentalcars.com. Siamo andati sul sicuro, visto che già nelle Canarie (nel 2015) e in Messico (nel 2022) avevamo utilizzato questo metamotore di ricerca.

La scelta è ricaduta su una auto di media cilindrata, una Cevrolet Aveo 1400, che malgrado qualche lacuna, specie quando viene attivata l’aria condizionata, è risultata una buona automobile, adatta in ogni circostanza, anche su percorsi molto accidentati. Con il senno del poi, avrei preso comuque una auto con qualche cavallo in più, dato che in Giordania i sali-scendi sono a volte molto ripidi ed è facile trovarsi bloccati dietro a una lunga fila di camion che non vanno più veloci di uno mulo…

Malgrado i numerosi suggerimenti in senso opposto, abbiamo destinato al nostro viaggio in Giordania ben 14 giorni. Per me e mia moglie, infatti, ha poco senso soggiornare meno in un un paese solo perché è poco esteso. La Giordania è un piccolo paese, è vero, ma a dar retta alla nostra fidata Lonely Planet e ai resoconti di viaggio di chi ci era stato, quei 14 giorni ci sono sembrati francamente il minimo sufficiente per farci un’idea chiara del paese. Una impressione che è stata ampiamente confermata da come sono andate le cose.

L’itinerario, di conseguenza, è stato costruito per vedere un po’ tutto ciò che non bisogna mancare più qualche altra area meno battuta dai circuiti turistici. Privilegiando anche molti momenti di rilassamento (o di riposo) che con il senno del poi sono risultati fondamentali, visto l’impegno fisico che alcune zone hanno comportato. E questo è il giro che abbiamo fatto.

Madaba (2 notti)

Panorama di Madaba

Seguendo il consiglio di un nostro amico, abbiamo deciso di iniziare il nostro soggiorno in Giordania da Madaba, bella cittadina a pochi chilometri da Amman, famosa per le sue chiese e i mosaici di epoca bizantina. Scelta che si è rivelata azzeccata, perché ci ha dato l’opportunità di ambientarci nel paese nel luogo forse più vicino all’Occidente. Qui abbiamo visitato il Monte Nebo, ovvero il luogo, secondo la Bibbia, da cui Mosè osservò la Terra Promessa – senza tuttavia raggiungerla.

Hotel: Tell Madaba Hotel (3 stelle), alberghetto molto accogliente gestito da una simpatica famiglia.

Jerash (2 notti)

Il tempio di Giove a Jerash

Ci siamo subito diretti al nord per vedere le vestigia dell’antica Gerasa, una delle decapoli romane della zona. Abbiamo scelto questa cittadina non solo per lo spettacolare parco archeologico, ma anche perché vicina al celebre castello di Aljun, una dei migliori esempi di fortificazione islamica della zona.

Hotel: Lotus housing for furnished apartments. A Jerash non ci sono alberghi ma una miriade di piccoli appartamenti, quasi tutti appena costruiti, che sorgono sulle colline prospicenti alla città. Qui è fondamentale avere una automobile.

Petra (3 notti)

Il “Tesoro” di Petra

La tappa più lunga è stata quella che ci ha portato da Jerash a Petra. Un trasferimento sulla carta piuttosto lungo, ma indispensabile per raggiungere il sud e i suoi celebri luoghi. Petra e Piccola Petra, innanzitutto, che ci hanno assorbito per 3 giorni interi, regalandoci emozioni e momenti esaltanti, ma anche molte salite e discese al limite dell’infarto…

Hotel: Seven Wonders Hotel (3 stelle). Un po’ distante dal centro visitatori di Petra ma sicuramente un ottimo albergo, collocato peraltro su una posizione elevata, con un magnifico panorama di fronte.

Wadi Rum (1 notte)

Le “bubble tent” del Wadi Rum

Abbiamo scelto di soggiornare nel famoso Wadi Rum solo una notte, e questo perché temevamo il proverbiale caldo asfissiante del deserto giordano. Una volta raggiunto il nostro campo tendato abbiamo acquistato il tour in jeep scoperta da 4 ore, più che sufficienti per raggiungere i luoghi più suggestivi del Wadi.

Hotel: Wadi Rum Leader camp. Uno dei tantissimi campi che sorgono come funghi nel deserto. Collocato ottimamente per il tour del Wadi Rum.

Aqaba (3 notti)

La costa giordana sul Mar Rosso nei pressi di Aqaba

Dopo tante fatiche, tra Petra e Wadi Rum, abbiamo programmato uno stop di relax sul Mar Rosso, ad Aqaba. Mai scelta fu più azzeccata. Malgrado le terribili storie che circolavano su questa località (caldo asfissiante, poche infrastrutture, ecc.), abbiamo trovato Aqaba molto più accogliente di quanto ci aspettassimo. Sì, il caldo era notevole, ma tutto sommato nulla di così diverso da quanto troviamo in Italia in estate. Il mare, poi, è davvero splendido, caratterizzato da una limpidezza ineguagliabile e da temperature da spiagge siciliane.

Hotel: Marina Plaza Hotel Tala Bay (4 stelle). Si tratta in realtà di un complesso di resort e alberghi chiuso, attrezzato magnificamente con negozi, ristoranti, noleggi vari. Il posto ideale per rilassarsi senza pensieri.

Mar Morto (3 notti)

Il panorama “West” di Amman, dalla Cittadella

Ultima tappa: l’immancabile Mar Morto. Abbiamo scelto un resort e non il solito alberghetto senza pretese perché laggiù, in effetti, manca quasi tutto ed è meglio avere una struttura attrezzata alle spalle. Il soggiorno ci ha regalato la classica esperienza – un po’ straniante – di galleggiare come un sughero in un mare liscio come l’olio ma anche la possibilità di poter raggiungere Amman in appena un’ora di macchina, senza esser costretti a soggiornare nella caotica capitale giordana.

Hotel: Dead Sea Spa Hotel (4 stelle). Uno dei 5-6 resort, uno dietro l’altro, che hanno spiagge private sul Mar Morto, l’unico modo per poter fare bagni e fanghi in tutta tranquillità.

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