Mangiare a Kuala Lumpur? Facile ed economico. Possiamo affermare senza timore di essere smentiti che si tratti dell’occupazione principale della città, che coinvolge tutti, locali e turisti compresi, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Perché non c’è attività più semplice, accessibile, immediata a Kuala Lumpur che trovare un posto in cui infilarsi e ordinare qualcosa da mettere sotto i denti.
La ristorazione nella capitale malese raggiunge vette di varietà culinaria da fare paura. L’offerta gastronomica è praticamente illimitata. Si va dai grandi centri commerciali, con i loro immensi food center, ai ristoranti alla moda, ai locali mono-pietanza, ai chioschetti e alle bancarelle ai lati delle strade. Si mangia di tutto, a partire dalla cucina malese, certo, ma non solo. Le versioni dei piatti tipici dei paesi confinanti, come i curry thailandesi o i nasi goreng indonesiani, sono innumerevoli e qui vengono rielaborati in chiave locale e con una sensibilità originale.
Le ragioni di tale variabilità culinaria sono due: la posizione geografica della Malesia e la sua composizione etnica. La Malesia confina con paesi la cui cucina è celebre in tutto il mondo: la Thailandia, in primis, la cui influenza è forse quella più avvertibile nei piatti tipici locali (vedi Laksa); o anche l’indonesia, che condivide con il paese addirittura il nome di molte pietanze. E poi c’è la grande influenza dei grandi colossi asiatici, l’India e la Cina, presenti qui sopratutto in termini di provenienza migratoria. Tanto da far sì che sia più facile trovare un Masala o una anatra laccata che un piatto malese originale.
E’ sopratutto la componente cinese che prevale su tutte le altre. Come in altre città dell’Asia, il quartiere di Chinatown è un fantasmagorico ribollio di offerta culinaria a tutti i livelli. Il cibo da strada è diffuso quanto quello offerto nei ristoranti regolari. E Petaling street è la regina delle vie dedicate a questa nobile arte. Consiglio quindi di farci un salto, specie di sera, tralasciando per un attimo di dedicarsi alla ricerca di borse e orologi falsi e concentrandosi solo su come, dove e cosa mangiare qualcosa.
Io ho cenato più volte a Chinatown. Assaggiando un po’ di tutto, dal cibo da strada ai piatti più sofisticati. E devo dire che mi sono sempre trovato bene. Di seguito segnalo tre luoghi molto famosi in cui è possibile mangiare come nei migliori ristoranti ma al costo di una bancarella da strada. Di ciascuno indicherò il piatto più tipico.
Kim Lian Kee
Nascosto dietro le fitte bancarelle che “foderano” entrambi i lati di Petaling Street, il ristorante Kim Lian Kee offre un’esperienza culinaria davvero unica nella Chinatown di Kuala Lumpur. Questo è il luogo d’origine, almeno così si narra, dei famosi hokkien mee, il piatto di noodles più tipico della cucina malese. Nella foto accanto è illustrata la ricetta originale, quella a base di gamberi e maiale immersi in un grasso sugo di lardo. In altri ristoranti di Petaling è possibile invece assaggiare la versione ben più inquetante in salsa di soia scura, dove i noodles sono molto più spessi e assomigliano a lombrichi!…
L’hokkien mee è servito spesso su un piatto foderato di foglie di banana ed è molto popolare perché è ricchissimo di ingredienti. Viene infatti generosamente accompagnato da una gran quantità di gamberi, maiale, calamari e grosse porzioni di frittelle di lardo. Si può mangiare senza altro condimento, ed è un piatto unico gradevole e poco piccante. Per i più audaci, il Kim Lian Kee fornisce ad ogni tavolo bottigliette di sambal belacan il cui uso, tuttavia, è fortemente sconsigliato, se teniamo almeno un minimo alle nostre papille gustative…
Hung Kee
Un’altra attrazione gastronomica di Chinataown è senz’altro il Hung Kee. Qui la specialità più ricercata è il wan tan mee. E’ un piatto in origine cantonese, molto popolare a Hong Kong, in Malesia e a Singapore. E’ principalmente a base di noodles saltati in salsa di soia nera zuccherata ed è tradizionalmente servito con condimenti di verdure e fette di maiale alla brace (o pezzi di pollo).
L’Hung Kee risulta quasi sempre piuttosto affollato, specie a pranzo, quando centinaia di impiegati lo invadono per uno spuntino veloce. La sera, invece, è più facile trovare posto, sebbene la zona climatizzata, interna, sia quasi sempre off-limit, in quanto più ricercata da parte dei turisti accaldati.
Oltre al wan tan mee il ristorante offre una gran varietà di piatti cinesi e malesi tradizionali. Come le zampe di gallina grigliate e poi saltate in salsa piccante. O come una varietà molto succosa e carnosa di funghi cinesi che vengono serviti sia in padella che in zuppa.
Old China Cafe
L’Old China Cafè, come indica il nome, si trova nella parte più vecchia e tradizionale di Chinatown. Si tratta del ristorante più originale dei tre che ho segnalato perché è specializzato nell’offerta di menu a base di piatti Peranakan.
Ecco in breve la loro storia. I matrimoni interrazziali tra donne cinesi singaporiane e uomini musulmani malesi alla fine del XV e XVI secolo hanno portato alla nascita del popolo Peranakan. Oggi, tuttavia, a causa delle leggi religiose che vietano ai malesi musulmani di sposare persone appartenenti ad altre religioni, le tracce di questo popolo si stanno lentamente perdendo. Mescolando culture e usanze secolari, lo stile di vita dei Peranakan è un riflesso di entrambe le etnie, ed è evidente nei loro piatti: ingredienti non halal come il maiale sono cucinati con sapori malesi e viceversa. I piatti Peranakan sono anche noti per essere molto ricchi di sapori, grazie alla loro piccantezza, e vengono serviti, di solito, in diverse piccole dosi, come si vede in foto.
Nell’Old China Cafe, i piatti piccanti dominano il menu ma come antipasto è obbligatorio provare il pai tee Nyonya. Questi deliziosi fagottini di farina croccante fritta a forma di cappello a cilindro sono realizzati con germogli di soia, rapa tritata e carote.