Per noi si trattava del primo incontro fatale con la costruzione forse più reclamizzata dell’iconografia giapponese: il castello shogun. Questo incontro era programmato per il primo giorno di visita a Kanazawa, sede appunto di una famosissima fortezza che un tempo custodiva e difendeva le sorti del signorotto locale.
Il castello si vede da quasi ogni punto della città, è vero, e fa la sua figura. Purtroppo ciò che non si vede – e non si può neppure sospettare, a meno di non documentarsi prima – è la reale natura di questo edificio: esso infatti è del tutto ricostruito, per essere più precisi non è neppure finito, una intera ala è ancora in fase di creazione da zero, cioè dalle fondamenta.
La foto sopra ritrae l’unica vista che si ha della costruzione senza la presenza di gru o impalcature moderne. Questa qui accanto mostra la parte del fossato, cioè il lato più moderno di tutta la struttura. A sinistra c’è il cantiere, che mi sono ovviamente rifiutato di fotografare.
Il castello è visitabile a pagamento, per la non irrisoria cifra di 1000 yen. I suoi ambienti interni sono la riproduzione assolutamente fedele di quelli originali, distrutti da un terribile incendio nel tardo Seicento. Quindi sono delle semplici sale, molto ampie e ben illuminate, con pavimenti in legno pregiato, assolutamente privi di mobili o suppellettili.
L’odore che pervade tutto, all’interno, è di legno appena piallato e di vernice fresca. La facciata esterna mostra i caratteristici tetti a spiovente e le finestre a feritoia, tipiche delle case signorili di quell’epoca. In sostanza, quasi nulla di veramente interessante, escludendo le mura esterne che circondano il complesso, l’unico elemento originale rimasto in piedi dall’epoca della costruzione.
La loro struttura ricorda molto le mura ciclopiche che si trovano in Grecia o in Perù: le pietre sono sempre molto grandi e tagliate per combaciare perfettamente l’una con l’altra; la superficie esterna, leggermente obliqua rispetto al terreno, è perfettamente liscia; le fessure tra una pietra e un’altra sono a prova di carta di credito. Questo tipo di mura, in effetti, in Giappone è diffuso in tutte le costruzioni di epoca shogun, e forniscono una prova della maestria costruttiva degli antichi giapponesi.