Perché acquistare il Japan Rail Pass, malgrado i costi

La chiave magica che apre le porte del Giappone ai turisti è il Japan Rail Pass, ovvero il biglietto dell’intera linea ferroviaria statale. Questo strumento, che nel corso del tempo ha acquisito sempre maggiore importanza, rappresenta un modo facile, intelligente e (relativamente) poco costoso per affrontare il discorso trasferimenti all’interno del paese. Dico “relativamente” perché, a prima vista, il suo costo sembra davvero spropositato. Ma non è così, e intendo dimostrarlo.

Innanzitutto, ricollegandomi a questo post, ricordo che il Giappone possiede una linea ferroviaria capillare, moderna ed efficiente. Talmente efficiente da farsi preferire di gran lunga ad altri mezzi di trasporto, come l’aereo e l’automobile. Quindi si tratta di un modo efficace di viaggiare per il paese potendo contare di raggiungere qualsiasi destinazione praticamete a occhi chiusi. Inoltre, il servizio ferroviario nazionale (JR) gestisce una miriade di servizi accessori, come linee interne, linee metropolitane, traghetti, servizi navetta, ecc.. Appare evidente quindi che un biglietto multiuso che ti permetta di viaggiare su quasi il 90% della linea ferroviaria giapponese equivale ad avere il paese praticamente in tasca.

Questi i vantaggi principali, ridotti all’osso, ovviamente. Passiamo agli svantaggi, o meglio, all’unico motivo di perplessità che riguarda l’acquisto del JRP: il suo costo. Esistono sostanzialmente due tipi di pass. Il primo l'”ordinario“, prevede tre tipologie di costo: 251€ (7 giorni). 401€ (14 giorni), 513€ (21 giorni). Il secondo il “green“, assicura servizi di prima classe e il suo prezzo è sensibilmente maggiore: 336€, 544€ e 707€ rispettivamente. Si tratta di cifre con cui è bene confrontarsi con calma prima di prendere una decisione.

La rete è piena di esempi che hanno lo scopo di evidenziare quale sia il risparmio reale. La tratta Tokyo-Kyoto, per esempio, costerebbe all’incirca 230€ tra andata e ritorno. E’ una cifra considerevole, se rapportata alla distanza – non abissale – tra le due città. Se a questo trasferimento sommiamo un viaggio di andata e ritorno da Osaka a Hiroshima, per esempio, che costa almeno 280€, ecco che abbiamo esaurito l’intero bonus a disposizione del JPR da 14 giorni! E non abbiamo inserito nel calcolo i piccoli trasferimenti, per esempio, tra Tokyo e Nikko e tra Kyoto e Osaka. Tutti compresi nel JPR.

Sempre per spezzare una lancia a favore del JPR, faccio un esempio limite. Se il viaggio non prevede spostamenti, o ne considera uno solo, anche in questo caso il JPR non è del tutto inutile o dannoso. Una vacanza in Giappone di 7 giorni,  incentrata essenzialmente su Tokyo e Kyoto, con qualche puntatina nei dintorni delle due città e nient’altro, potrebbe costare in spostamenti più dei 251€ del biglietto ordinario. A Tokyo c’è una linea ferroviara di superfice, la Yamanote, che svolge la funzione di circolare all’interno della metropoli. Posso assicurare che è la tratta più utile e scenicamente interessante dell’intera linea metropolitana. Con la Yamanote, infatti, si raggiungono tutte le stazioni più importanti della città senza dover saltare da una metro all’altra continuamente. La Yamamoto è compresa nel JPR.

Da Tokyo, inoltre, si possono raggiungere Nikko e il monte Fuji. Due bei viaggetti in treno dal costo non indifferente, anch’essi compresi nel JPR. Da Kyoto si può andare a Nara, altra meta da non perdere del Giappone, e anche lì, malgrado la concorrenza delle linee private, la JR assicura un collegamento continuo e regolare; ed è anch’esso compreso nel JPR.

Il Japan Rail Pass è una sorta di status symbol, diciamolo chiaramente. E’ come avere un lasciapassare che ti spalanca tutte le porte del Giappone, assicurando al contempo la massima libertà di movimento all’interno del paese. Dal momento che ce l’hai in mano, appena attivato, il JPR diventa il tuo più fedele compagno di viaggio, una specie di attestato da viaggiatore libero e indipendente. Lo sventoli orgogliosamente davanti ai controllori di stazione e non c’è quasi mai bisogno di far altro; passi qualsiasi tornello senza subire controlli o intoppi; in treno lo mostri ai controllori e non ti chiedono neppure il passaporto… Quale altro documento può assicurare una tale sensazione di libertà?

 

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