Un detto locale dice: “Se vai a Kunming e non vedi la foresta di pietra, allora hai sprecato il tuo tempo“. Massima che di per sé non depone a favore della città di Kunming, capoluogo della provincia dello Yunnan e una delle più grandi metropoli cinesi. Tuttavia, in quelle parole c’è qualcosa di vero, in un senso e nell’altro: a Kunming non c’è nulla che possa interessare, è vero, eccetto quella autentica meraviglia, sapientemente modellata prima dalla natura e poi dall’uomo, che si chiama Shilin (letteralmente shi=pietra, lin=foresta).
Kunming era la prima tappa del nostro percorso di avvicinamento a Shangri-La. Una meta obbligata in cui fermarsi il minimo necessario per riprendere le forze e cominciare il viaggio vero e proprio per il nord. Tuttavia, avevamo una intera giornata a disposizione e sprecarla in una città decisamente brutta e anonima non ci andava affatto. Ecco come si presentava la città la mattina dopo il nostro arrivo:
Orrore! La Foresta di pietra, quindi, rappresentava l’unica alternativa razionale al nulla di Kunming prima di abbandonarla per sempre.
Come raggiungere la Foresta di pietra
A questo punto sorgeva il primo ostacolo. Come raggiungere Shilin? Quasi tutte le recensioni su Internet e la Lonely Planet suggeriscono di prendere il bus che parte da una delle stazioni della città. Solo questo mezzo, infatti, permette di raggiungere esattamente il luogo in cui, più o meno, inizia la foresta di pietra. Noi invece, andando un po’ contro corrente, abbiamo optato per il treno dopo aver appreso di questa opportunità su TripAdvisor. L’autore della dritta – australiano – suggeriva di prendere il treno che, viaggiando su una linea veloce, impiega molto meno di qualsiasi altro mezzo su gomme per raggiungere la meta. L’unica difficoltà è quella di recarsi alla stazione sud della città e chiedere informazioni. Cosa più facile a dirsi che a farsi, in Cina, data la diffusa idiosincrasia degli impiegati cinesi all’uso della lingua inglese.
Abbiamo raggiunto la stazione sud con la metro. Arrivati sul posto abbiamo subito capito che un treno c’era (la destinazione è Lunan Yi), ma non sapevamo dove fare il biglietto. Con una buona dose di faccia tosta e allo stesso tempo di incoscienza, ci siamo messi in fila presso lo sportello meno affollato, pensando che, al massimo, avremmo carpito qualche informazione utile. Invece, colpo di fortuna: eravamo nel posto giusto! L’addetto ci ha fatto il biglietto per Lunan Yi senza battere ciglio e nel giro di pochi minuti ci siamo trovati nella sala d’aspetto del gate perfino in anticipo rispetto alle previsioni.
Il viaggio in treno è stato breve, anche se scomodo. Infatti, avendo acquistato il biglietto all’ultimo momento, non avevamo trovato uno straccio di posto prenotato. La regola in Cina è infatti che se non hai il posto prenotato non puoi né sedere dove ti pare né restare nei corridoi, ma devi sostare nelle zone estreme del vagone, vicino ai bagni, per intendersi. Niente di particolarmente faticoso, comunque.
Giunti a destinazione ci siamo resi conto del motivo per cui il 90% dei turisti predilige l’autobus. La stazione in cui siamo scesi è distante molti chilometri da Shilin. Da qui partono dei bus cittadini che percorrono un lungo percorso circolare prima di arrivare nei pressi della foresta di pietra. E una volta approdati a Lunan Yi, resta ancora da affrontare un lungo trasferimento che conduce ai cancelli d’ingresso del sito, tragitto che improrogabilmente bisogna effettuare con dei piccoli bus elettrici ad un prezzo non indifferente.
Il parco di Shilin
Il biglietto d’ingresso per la Foresta di pietra di Kunming è piuttosto salato, è vero, ma il luogo vale tutti i soldi che sborsiamo (a proposito, malgrado sia possibile pagare con la carta di credito, gli addetti non ne accettano alcuna e pretendono solo contanti). Il sito della Foresta di pietra è davvero uno dei luoghi più affascinanti che esistano sulla terra.
Ma cos’è esattamente Shilin? Si tratta di una vasta area geologica caratterizzata dalla presenza di rocce alte e sottili che assomigliano davvero ad alberi pietrificati. In realtà questo paesaggio è dovuto all’azione del tempo e degli elementi: il vento, la pioggia, i terremoti, hanno lentamente sgretolato le sue strutture carsiche, erodendo la roccia fino a ridurla a una sconfinata distesa di picchi di pietra dalle forme bizzarre, contorte, sottili, a volte grottesche, a volte spaventose, alcune delle quali hanno dato vita a leggende tanto suggestive quanto improbabili.
E’ davvero un incanto potersi perdere al suo interno, percorrendo i suoi sentieri puliti e ordinati, addentrandosi ogni volta tra guglie e pareti di roccia sempre diverse e sorprendenti. Il parco è strutturato in modo da permettere una visita esauriente nel giro di 2-3 ore. Comprende un percorso obbligato che inizia da una splendida valle con un laghetto al centro e prosegue inoltrandosi nella foresta seguendo un fiumiciattolo, da una parte, o inerpicandosi su una collina, dall’altra. Non esiste comunque un giro predefinito. Il piacere sta proprio nel procedere senza una meta, lasciandosi condurre dal desiderio della scoperta, seguendo solo le suggestioni che i nostri occhi ci procurano. Il tutto all’insegna della meraviglia, perché la Foresta di pietra possiede degli scorci che lasciano letteralmente a bocca aperta, come spero possano testimoniare le immagini che ho inserito in questo post.