Una escursione divertente che si può fare agevolmente da Mandalay è la visita alla pagoda dei tre pitoni di Paleik. Un luogo in cui è evidente come la religione, qualsiasi religione, abbia bisogno di miracoli, anche i più improbabili, puerili, illogici, pur di sopravvivere. Il caso di questi tre rettili, da questo punto di vista, è davvero esemplare.
La Hmwe Paya è una pagoda piuttosto anonima che sorge a Paleik, poco lontano da Mandalay, in direzione sud-est. E’ meta di un pellegrinaggio continuo per via della leggenda che riguarda i suoi ospiti fissi: tre grossi pitoni dalle abitudini, per così dire, piuttosto consuetudinarie. La storia ufficiale è che i tre pitoni giunsero dalla foresta nel lontano 1974 e immediatamente si raggomitolarono intorno alla statua del Buddha dorato, esprimento in tal modo una sorta di istintiva e devota sottomissione. L’evento naturalmente fece subito pensare al miracolo, sopratutto perché i tre rettili, da quel giorno non si spostano di un centimetro dalla confortevole posizione acquisita. D’altronde, come dar loro torto: sonnecchiano tutto il giorno, sono riveriti e nutriti continuamente, se ne stanno beati al ripario dalle intemperie e si godono perfino l’aria condizionata!
Un’altra versione, ancora più inverosimile se possibile, ce l’ha raccontata Sonny. Pare che i tre pitoni non siano gli stessi del 1974. Ogni sei mesi si verifica una sorta di cambio della guardia tra rettili: i tre rettili se ne andrebbero nottetempo e verrebbero immediatamente ripiazzati da altri tre solerti e religiosissimi pitoni, a quanto pare delle stesse dimensioni e indole dei precedenti.
I pitoni, a prima vista, non sono facilmente riconoscibili. Non tanto per via della loro innata immobilità, quanto per il fatto che i fedeli li ricoprono letteralmente di soldi. Stanno lì, fermi e placidi, potresti anche accarezzarli e non farebbero una piega. Intorno i devoti continuano a visitarli, depositano offerte e soldi, pregano e se ne vanno contenti. Uno spettacolo davvero curioso e un tantino inquietante, visto che non c’è alcuna barriera tra gli uomini e i rettili.
Se si è fortunati, può capitare di assistere al momento in cui uno dei pitoni si arrampica sulla statua e si avvolge attorno al copricapo del Buddha. Una scena a cui, purtroppo, io non ho assistito. L’immagine l’ho presa dal blog di un viaggiatore più fortunato di me.
Il cloux delle cerimonie avviene ogni giorno alle 11 precise. E’ il momento del lavaggio e del nutrimento dei tre pitoni di Paleik. I serpenti vengono estratti dalla teca in cui dimorano per essere lavati in una piscinetta che si trova appena fuori della pagoda. Il lavaggio consiste in poco più che una sciacquata generale, ma i pitoni sembrano apprezzare questo contatto con l’acqua che – in natura – dovrebbe essere consuetudinario. Prima di riportarli alla loro statua, i pitoni vengono asciugati con asciugamani e perfino con bancanote – e questo conferma quanto valga poco il denaro in Myanmar.