Quando è troppo è troppo! E’ quanto mi è sfuggito dalla bocca – insieme a un fiume di improperi irripetibili – un pomeriggio di agosto inoltrato a Lijiang, durante l’ennesimo acquazzone della giornata. Ma come può una semplice pioggia mettere di cattivo umore? Lo può benissimo, specie se da tre ore cammini con i piedi fradici e la temperatura scende lentamente verso i consueti 10 gradi serali. Da qualche minuto, infatti, mi sembrava di camminare dentro l’ovatta bagnata e il freddo umido cominciava a mordermi le dita dei piedi.
La prima sera a Lijiang avevo sopportato freddo e umido ma mi ero ritrovato con scarpe e calzini totalmente inzuppati. Tornato in albergo, avevo passato tre quarti d’ora ad asciugare le mia scarpe da ginnastica con il fon, ottenendo peraltro risultati piuttosto deludenti. La mattina dopo, pertanto, mi sono cambiato i calzini ma ho trovato le scarpe ancora umide; mi sono rassegnato a indossarle sperando che nel corso della giornata potessero asciugarsi, magari grazie a qualche aiutino da parte del clima. Invece è avvenuto tutto il contrario. Dopo un breve momento di sole, ecco sopraggiungere le nuvole e inizia nuovamente a piovere…
In queste circorstanze, quando davvero non ne puoi più, sei capace di fare qualsiasi cosa. Anche quella di acquistare un paio di ghette di gomma per progeggere scarpe e piedi dall’inclemenza del tempo. Come peraltro già facevano molti turisti cinesi avveduti. Li avevamo notati dal giorno prima e subito, quasi automaticamente, era scattato da parte nostra il tipico sarcasmo di chi giudica superficialmente le situazioni di cui non riesce a comprendere l’essenza e/o l’utilità. Io e mia moglie vedevamo queste bande di turisti ciarlieri e rumorosi che vagavano per la città indossando ghette di vari colori (in genere blu per i maschi e rosa per le femmine) e pensavamo che fosse un modo di proteggere le proprie scarpe, possibilmente firmate, dagli schizzi d’acqua e dal fango. Niente di più errato.
Le ghette di gomma che si possono ammirare nella foto sono l’oggetto più utile che si possa acquistare nello Yunnan, specie ad Agosto, in piena stagione delle pioggie. Si trovano in tutti i negozi “generalisti”, quelli che vendono qualsiasi cosa: dai berretti agli oggetti d’arte per intenderci. Di norma sono composte da una suola di plastica gommata e da un involucro opaco – sempre di gomma – che possiede una chiusura a zip o laterale o frontale. I modelli più costosi hanno anche una linguetta di plastica che sovrapposta alla zip la protegge dall’acqua. Alcune ghette raggiugono al massimo il malleolo; altre, le più diffuse, hanno la forma di uno scarponcino e coprono l’intera caviglia.
Questo indispensabile accessorio protegge i nostri piedi dall’acqua e costituisce una efficace difesa anche contro le pozzanghere, il pericolo più subdolo di una passeggiata sotto la pioggia. Inoltre, non meno importante, rappresentano un valido baluardo contro il freddo, che verso sera nello Yunnan diventa pungente man mano che si sale di quota. Posso assicurare che è un piacere sentire quel teporino avvolgere i propri piedi quando la temperatura non dà tregua. Ed è una gioia poter sguazzare nelle pozze d’acqua senza alcun timore di bagnarsi le scarpe…
Consiglio quindi di non privarsi delle ghette di gomma. Sulle prime sarà un po’ imbarazzante indossarle, lo so, anche perché la maggior parte dei turisti occidentali preferiscono non utilizzarle. Ma alla fine troverete che sono l’accessorio più utile che esista e forse, come abbiamo fatto noi, ve ne comprerete anche un altro paio di riserva… non si sa mai!