Navigazione lenta sul fiume Li, una esperienza da non perdere

L’escursione forse più celebre nello Guangxi è la crociera sul fiume Li (Li Jiang). Una navigazione che, a seconda dei mezzi scelti e dei punti di partenza, può durare dalle 3 alle 5 ore buone. In genere, il tragitto più gettonato, soprattutto dai turisti cinesi, è quello che va da Guiling a Yangshuo, cioè il più lungo. Ma ci sono percorsi alternativi, ovviamente, come quello che scegliemmo noi nel 2010 e di cui parlerò dopo.

Ad ogni modo, il motivo per cui questa gita è così popolare è semplice: il fiume Li è rinomato per le sue maestose cime calcaree, che sono spesso avvolte nella nebbia, conferendo all’ambiente circostante un’atmosfera mistica. Il panorama intorno è caratterizzato da enormi cocuzzoli irregolari, avvolti nella fitta vegetazione, che si ergono come giganti sulle rive sabbiose o sui dirupi a picco sull’acqua. Il fiume scorre lento, placido, straordinariamente limpido, rivelando ad ogni ansa scenari sempre più belli e suggestivi. Le foreste di bambù, in particolare, sono davvero splendide, e in alcuni tratti sembrano perfino impenetrabili.

Ad essere onesti, la ragione per cui questo fiume è così amato dai cinesi è la presenza di uno dei suoi panorami più spettacolari sul retro della bancanota da 20 Yuan. I turisti vengono avvertiti per tempo dell’approssimarsi dell’agognato scenario, e arrivati in loco si assiste ad una frenetica ricerca della migliore posizione per immortalare l’evento. La posa più gettonata è quella di farsi fotografare mentre mostrano la bancanota con il panorama originale sullo sfondo. Questa mania produce una vera corsa a raggiungere la posizione più idonea e di conseguenza anche un addensamento di barche, zattere e traghetti tutti nello stesso posto.

Il fiume Li non è solo una via d’acqua utilizzata prevalentemente a fini turistici. Sulle sue rive si può assistere agli ultimi scampoli di autentica vita bucolica cinese. E’ possibile infatti intravedere i pescatori che gettano le loro reti circolari in acqua, stando in bilico su esigue piroghe a mala pena galleggianti. Oppure guardare le donne lavare i panni o spennare le oche in prossimità di piccole rientranze riparate del fiume.

O ancora – ed è lo spettacolo più gratificante, specie per i fotografi – assistere alla lenta e composta discesa in acqua dei bufali. Ogni tanto, ma solo per attirare l’attenzione dei turisti, si incrocia qualche pescatore con i suoi cormorani appollaiati a prua. Non intende realmente pescare; la pesca con i cormorani, come racconterò in seguito, è un’attività prevalentemente notturna. Piuttosto, è l’opportunità di raggranellare qualche Yuan invitando i turisti a farsi fotografare con il cormorano sul braccio.

La mia crociera del 2010

La mia esperienza di navigazione sul fiume Li risale, come detto, al 2010. Quindi a un’era geologica fa, praticamente. Adesso vedo immagini e video che mostrano come tutto sia cambiato, sia diventato per molti versi più fruibile ma anche meno suggestivo (e avventuroso) di allora. Quando ci andai io, organizzammo tutto da Yangshuo, tramite un taxista semi-legale del posto che possedeva un furgoncino da 9 posti cinese piuttosto sgangherato.

Dopo un paio d’ore di viaggio, arrivammo in un luogo che non saprei collocare sulla mappa geografica, ma che sembrava a tutti gli effetti l’attracco ufficiale di innumerevoli zattere a motore molto simili a quelle già sperimentate sul fiume Yulong, come racconto qui. Le differenze tra le due imbarcazioni, però, erano molte. Quelle sul fiume Li, ad esempio, avevano una tettoia in metallo, per proteggere gli occupanti dal sole, che da quelle parti può essere inclemente. Inoltre erano strutturati per ospitare fino a 4 passeggeri, disposti su due ordini di posti; a Yangshou, invece, le zattere erano per solo 2 persone. La presenza del motore era scontata, data la distanza da percorrere, così come l’utilizzo di un fondo galleggiante composto da tubi di metallo, anziché i tradizionali fasci di bambù.

All’arrivo non trovammo molti altri turisti. Per questo fummo immediatamente presi d’assalto da orde di questuanti che volevano venderci qualsiasi cosa, anche la più improbabile, come un’anatra appena spennata! Non fu facile liberarsene, ma arrivati presso l’imbarcadero, improvvisamente come erano arrivati, si dissolsero nel nulla. Evidentemente c’erano delle aree distinte di operatività da rispettare. E infatti, lasciati i questuanti, ecco che fummo travolti da decine di proprietari di zattere che ci offrivano, insistentemente e con poca grazia, i loro servizi.

Ne scegliemmo due (eravamo 6) e dopo estenuanti contrattazioni – gestite molto efficacemente da Suzhan, futura moglie di Guido – prendemmo finalmente il largo. Non avevamo alcuna ideaa – almeno noi italiani ignari della lingua – di dove ci dirigessimo e quale fosse il programma. Ma era bello così, lasciarsi andare all’avventura, rilassarsi e godersi la navigazione con la brezza che ci accarezzava i volti (e ci asciugava i vestiti, fradici per l’abnorme umidità del luogo). L’allentamento della tensione, unito alla stanchezza dovuta alla levataccia mattutina, hanno lasciato il segno, come si vede nella foto che scattai allora, a loro insaputa, ai nostri due amici Daniela e Sergio.

Che dire poi? La crociera ha rispettato appieno ogni più rosea aspettativa. Non c’erano molte altre barche, quindi si procedeva senza incontrare ingorghi o intasamenti di traffico come pare avvenga oggi. Ogni tanto si vedevano turisti (cinesi) che fermavano la barca e si tuffavano nel fiume. Una pratica che penso sia proibita, oggi, data la presenza di alghe e mulinelli che sembravano molto pericolosi. Ma allora sembrava tutto così pionieristico, direi agli albori del turismo di massa. Le regole erano poche e quelle poche allegramente disattese. E tutto era affidato al buon senso e all’intraprendenza dei locali, che in qualche modo si improvvisavano operatori turistici per venire incontro a una domanda di servizi che da quelle parti erano davvero una novità.

Gli scenari e gli scorci che offre il fiume Li sono veramente spettacolari. Inutile descriverli con parole, sarebbero inadeguate e insufficienti. Meglio lasciare il compito alle immagini.

 

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