Contrarre il Covid-19 in aereo: per la IATA il rischio è estremamente basso

Dall’inizio del 2020 sono stati segnalati 44 casi di Covid-19 in cui si ritiene che la trasmissione sia stata associata a un viaggio aereo (inclusi casi confermati, probabili e potenziali). Nello stesso periodo hanno viaggiato circa 1,2 miliardi di passeggeri. Il rischio di contrarre il Covid-19 durante un viaggio aereo, dunque, ha la stessa probabilità di verificarsi di quella di farsi colpire da un fulmine.

E’ la conclusione a cui è giunta una ricerca della IATA (International Air Transport Association) che ha monitorato tutti i casi di contagio avvenuti sui voli aerei dall’inizio del 2020. I numeri emersi sono estremamente confortanti. I casi identificati senza ombra di dubbio sono solo 44, ovvero un caso ogni 2.7 milioni di viaggiatori! Non solo. La maggior parte dei casi si è verificato prima che sia stato disposta l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine anche durante il volo.

A quanto pare, quindi, e a dispetto delle peggiori previsioni, l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto. Ma perché? Nuovi chiarimenti sono venuti dalla pubblicazione congiunta di Airbus, Boeing ed Embraer di ricerche separate sulla dinamica dei fluidi computazionali (CFD) condotte da ciascun produttore all’interno dei propri aerei. Sebbene le metodologie differissero leggermente, ogni simulazione dettagliata ha confermato che i sistemi di flusso d’aria degli aerei controllano in modo estremamente efficiente il movimento delle particelle nella cabina, limitando la diffusione dei virus.

In particolare, i sistemi di flusso d’aria degli aerei, i filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), la barriera naturale dello schienale, il flusso d’aria verso il basso e gli alti tassi di ricambio d’aria riducono drasticamente il rischio di trasmissione di malattie a bordo. L’obbligo di indossare la mascherina, inoltre, è un ulteriore fattore di protezione giudicato particolarmente efficace, specie in un ambiente chiuso come quello di una cabina aerea.

Airbus

Airbus ha utilizzato la CFD per creare una simulazione altamente accurata del movimento dell’aria all’interno di una cabina di A320, ovvero il modello di aereo più diffuso al mondo. L’intento era quello di verificare come le goccioline risultanti da un colpo di tosse si muovono all’interno del flusso d’aria della cabina. La simulazione ha calcolato parametri come velocità dell’aria, direzione e temperatura in 50 milioni di punti nella cabina, fino a 1.000 volte al secondo.

Airbus ha quindi utilizzato gli stessi strumenti per modellare un ambiente non aereo, con diversi individui che mantengono una distanza di sei piedi (1,8 metri) tra loro. Il risultato è stato che l’esposizione potenziale era inferiore quando si è seduti fianco a fianco su un aereo rispetto a quando si è a sei piedi di distanza in un ambiente come un ufficio, un’aula o un negozio di alimentari.

Secondo Airbus, pertanto, dopo molteplici simulazioni altamente dettagliate, utilizzando i metodi scientifici più accurati disponibili, si è giunti alla conclusione che la cabina dell’aeromobile offre un ambiente molto più sicuro rispetto agli spazi pubblici. In sostanza, il modo in cui l’aria circola, viene filtrata e sostituita sugli aeroplani crea un ambiente assolutamente unico in cui si ha la stessa protezione, quando è seduti fianco a fianco, di quella disponibile quando si rispetta a terra il distanziamento sociale.

Boeing

Utilizzando CFD, i ricercatori della Boeing hanno monitorato il modo in cui le particelle prodotte da un colpo di tosse si muovono nella cabina dell’aereo. Sono stati studiati vari scenari, tra cui il passeggero che tossisce con e senza maschera, il passeggero che tossisce seduto in vari sedili, compreso il sedile centrale, e diverse varianti delle prese d’aria individuali dei passeggeri attivate e disattivate.

Il modello ha determinato quante particelle di tosse entrano nello spazio “di respirazione” degli altri passeggeri. Tale scenario, quindi, è stato confrontato con situazioni simili in altri ambienti, come una sala conferenze o un ambiente d’ufficio. Ne è risultato che, sulla base del conteggio delle particelle sospese nell’aria, i passeggeri seduti uno accanto all’altro su un aereo possono fruire dello stesso distanziamento di sicurezza (2 metri) raccomandato per chi sta a terra.

Embraer

Agli stessi risultati è giunta anche l’azienda francese Embraer. Che ha utilizzato una combinazione di dati derivanti dal modello CFD, lo studio del flusso d’aria in cabina e modelli di dispersione delle goccioline derivanti da test ambientali. Embraer ha analizzato l’ambiente della cabina considerando un passeggero che tossisce a secondo di dove è seduto, con condizioni di flusso d’aria variabili e in diversi modelli di aeromobili del gruppo. Anche la ricerca completata da Embraer giunge alle stesse conclusioni delle altre due aziende concorrenti: il rischio di trasmissione a bordo di virus o batteri è estremamente basso.

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