Viaggi aerei e Covid-19: la IATA invoca test rapidi prima della partenza

Allo scopo di arginare l’enorme calo della viabilità internazionale dovuto alla pandemia da Covid-19, la IATA (International Air Transport Association) ha chiesto ufficialmente a tutti i governi lo sviluppo di test Covid-19 rapidi, accurati, convenienti, facili da usare. Che coinvolgano tutti i passeggeri e che vengano effettuati prima della partenza. Sarebbe in sostanza una alternativa sensata alle misure fino ad oggi adottate (test all’arrivo, quarantena, divieti di ingresso), giudicate assolutamente inadeguate a far ripartire il settore.

A queste conclusioni si è giunti dopo aver commissionato una ricerca/sondaggio. Che ha dimostrato inequivocabilmente come l’opinione pubblica sia favorevole ad un uso sistematico dei test Covid-19 nel corso del processo di viaggio. Il 65% dei viaggiatori intervistati si è espressa infatti negativamente sulla quarantena all’arrivo. Il motivo? Semplicemente, non dovrebbe essere imposta se una persona risulta negativa al coronavirus. Il sondaggio, inoltre, ha evidenziato le seguenti posizioni:

  • L’84% ha convenuto che il test dovrebbe essere richiesto a tutti i viaggiatori
  • L’88% ha dichiarato di essere disposto a sottoporsi a test come parte del processo di viaggio

La ricerca ha dunque evidenziato che i test possono aiutare a ricostruire la fiducia dei passeggeri nei viaggi aerei. Lo screening Covid-19, in particolare, viene identificato come un metodo efficace e rassicurante, secondo solo all’indossare la mascherina. Il test Covid-19 prima della partenza è dunque l’opzione preferita in quanto crea un ambiente “pulito” durante tutto il processo di viaggio. Il test all’arrivo, al contrario, erode la fiducia dei passeggeri perché, in caso di risultato positivo, li espone al rischio di una potenziale quarantena.

La realtà è sotto gli occhi di tutti. I viaggi internazionali sono in calo del 92% rispetto ai livelli del 2019. Da più di sei mesi la viabilità globale è praticamente ridotta a zero, condizionata fortemente dal fatto che moltissimi paesi hanno chiuso i loro confini per combattere il Covid-19. Alcuni governi hanno riaperto con cautela i confini solo di recente, ma non c’è stato il tanto atteso ritorno alla normalità. I viaggi all’estero, specie quelli a lungo raggio, sono ancora estremamente ridotti perché le misure di quarantena o le frequenti modifiche alle misure Covid-19 li rendono impraticabili o ne limitano la possibilità di pianificazione.

Secondo gli esperti della IATA, la chiave per ripristinare la libertà di mobilità transfrontaliera è imporre a tutti i viaggiatori prima della partenza un test rapido Covid-19. Ciò darà ai governi la fiducia necessaria per aprire i propri confini senza sottostare a complicati modelli di rischio che impongono cambiamenti improvvisi nelle regole imposte ai viaggi. Testare tutti i passeggeri restituirà alle persone la libertà di viaggiare con sicurezza. E questo riporterà milioni di persone a viaggiare e altrettante al lavoro nei settori interessati.

D’altronde, le ingenti perdite economiche dovute all’interruzione della mobilità globale rendono l’investimento su questa soluzione un costo più che accettabile, da parte di tutti i governi interessati. L’industria dell’aviazione – fanno notare alla IATA – da’ attualmente lavoro a circa 65 milioni di persone ed è destinata a crollare miseramente se non si apporteranno le giuste contromisure. La pandemia, inoltre, è ancora lungi dall’essere sconfitta. Anche l’arrivo del tanto atteso vaccino, sebbene risolutivo, non avverrà né subito né per tutti allo stesso tempo.

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